I nostri lettori più affezionati probabilmente ricorderanno che abbiamo già raccontato l’esperienza di Alba Romano e Davide Esposito. A inizio anno la loro idea era stata quella di organizzare “tournée” fotografica in giro per l’Italia, modelle professioniste e non, a “chilometro zero”, una collezione di abiti “unconventional”, scatti con Polaroid, smartphone e reflex in assenza di luce artificiale su set in cui il dietro le quinte sta davanti allo sguardo degli spettatori occasionali. L’intento era quello di portare la moda tra le persone, unitamente al messaggio che avremo sempre bisogno della bellezza che essa crea per continuare a cercare il bello nelle nostre vite, e che si possa riuscire a rappresentare uno stile di vita attraverso la creatività e il desiderio di trasmettere bellezza. É proprio questo l’approccio che hanno assunto dall’inizio della loro collaborazione, e che continuano a portare avanti nelle loro iniziative e progetti.

Ebbene, il loro tour è continuato, nel corso dell’anno ci sono state altre tappe, tra queste Como, Milano, Napoli e per ultimo Torino. La prossima ed ultima per il 2022 sarà fuori dall’Italia, a Lugano. L’approccio si è ulteriormente perfezionato in questi mesi, infatti sono stati coinvolti fotografi amatoriali e professionisti, la cui unione (e talvolta sovrapposizione) ha contribuito a dare un’aria particolarmente distintiva all’intero progetto. Sono stati realizzati innumerevoli scatti, in città e in location di mare, sfruttando scorci e contesti della vita quotidiana. Davide ci ha anticipato che c’è già in progetto la produzione di un cortometraggio e di un editoriale che racconteranno questa piccola avventura. In queste settimane Alba ha lavorato per arricchire ulteriormente la collezione che risulta ancora giocosa e poco convenzionale; il pubblico al quale si rivolge è decisamente ampio, come lei stessa commenta: “Al di là della taglia e dell’età esiste sempre in noi donne il desiderio di indossare qualcosa di unico e speciale. Io cerco di materializzare in ogni abito un piccolo sogno e spero sempre che ciò traspaia”.

Entrambi ci tengono a sottolineare che il loro lavoro insieme mira a trasmettere la comune posizione nei confronti del fast-fashion e delle dinamiche di sfruttamento che lo contraddistinguono. Probabilmente soltanto riuscendo ad offrire alternative accessibili e di altissima qualità si può attivamente contrastare la tendenza diffusa ad attingere da quel mercato basato sullo sfruttamento del lavoro nei paesi più poveri. Lasciamoci dunque con un pensiero: se dobbiamo indossare la bellezza attraverso un abito, facciamolo consapevolmente, che nessuno più debba pagare un alto prezzo nascosto dietro al basso prezzo che ci viene offerto.