Sabato 12 novembre alle ore 19,00 presso la Sala delle Arti (Via Provinciale 89, Manocalzati, a 100 metri da Progress ad Atripalda) “Innamorati della Musica” dell’Associazione Igor Stravinsky presenterà un concerto dal titolo “Vorrei essere scrittore di Musica….corde classiche”, dedicato a Pier Paolo Pasolini a 100 annidalla sua nascita: interprete sarà il virtuoso violinista Vadim Tchijik, russo di nascita, francese di adozione, insieme al pianista francese Boyer-Lehmanin pagine musicali di Mozart, Beethoven e Schubert.
Innamorati della Musica 2022 si sta soffermando attraverso diversi appuntamenti concertistici a proporre un lato artistico poco considerato: Pasolini amante della musica.
Pasolini considerava la musica come l’unica azione espressiva alta e indefinibile, amava la musica colta, Bach e Mozart in particolare, ma al contempo non poteva non allontanarsi dalla passione per la canzone popolare.
Negli anni 1943-45 trascorsi a Casarsa Pasolini coltivò la sua passione con l’aiuto di Pina Kalč, violinista sfollata a causa della guerra: Pina Kalc lo avvicinò, ancora ragazzo, alla musica ed al violino e di lei Pier Paolo scriveva nel 1946: “Per questo io mi sento ancora fortemente commuovere dalla sua immagine che suona Bach; lei ha costruito un edificio solidissimo nella mia vita.”
Pasolini scrisse due saggi: uno è uno Studio sullo stile di Bach e l’altro un’analisi del Siciliano, che è il terzo tempo della Sonata n. 1 in Sol minore.
Nel saggio “Studi sullo Stile di Bach” Pier Paolo scrive: “Prima il silenzio, poi il suono o la parola”: come il suono della musica, anche il suono della parola poetica scaturisce dal silenzio, scava nel caos primordiale e approda alla matrice profonda del reale.
L’interesse musicale di Pasolini lo spinge nel film Accattone del 1961 a scegliere una colonna sonora di grande impatto: la scena della rissa venne accompagnata e sacralizzata dalla Passione Secondo Matteo di J. S. Bach.
“[…] Vorrei essere scrittore di musica”, scriverà nel “Poeta delle ceneri” del 1966, “vivere con degli strumenti dentro la torre di Viterbo che non riesco a comprare, nel paesaggio più bello del mondo, dove l’Ariosto sarebbe impazzito di gioia nel vedersi ricreato con tanta innocenza di querce, colli, acque e botri, e lì comporre musica l’unica azione espressiva forse, alta, e indefinibile come le azioni della realtà”.
Vadim Tchijik, violinista russo residente in Francia, vincitore di numerosi prestigiosi concorsi internazionali di violino come il Concorso N. Paganini di Genova, Concorso P. I. Tchaikovsky a Mosca, R. Concorso Lipizer di Gorizia, vincitore del Premio Juventus (Francia), si è esibito con la Moscow Symphony Orchestra, North Nederland Symphony Orchestra, la Kharkov Philharmonic Orchestra, Freiburg Symphony Orchestra, Orchestra di Teatro di Genova, Yaroslavl Philharmonic Orchestra, Ulianovsk Philharmonic Orchestra, Orchestra di Padova e del Veneto, Musica Vitae Chamber Orchestra e molti altri. Suona nelle più grandi sale quali: Théâtre des Champs-Elysées, Théâtre du Châtelet, Salle Gaveau di Parigi, Concertgebouw di Amsterdam, Dvorak Hall di Praga, Sala Grande del Conservatorio Tchaikovsky di Moscou, Suntory Hall e Hamarikyu Asahi Hall di Tokyo, Philharmonie a Colonia e Konzerthaus di Freiburg. Si esibisce in varie trasmissioni radiofoniche e televisive in molti paesi e ha registrato numerosi CD per Lyrinx, Exton e DOCdata. Nel 2006 in Giappone partecipa alla registrazione di una serie di CD dedicati al 250° Anniversario di Mozart. Ha studiato alla Tchaikovsky Central Music School di Mosca, Conservatorio Nazionale Superiore di Musica di Lione, Conservatorio Superiore di Musica di Colonia. Ha suonato – tra gli altri – con Pieter Wispelwey, Emmanuel Pahud, Jean-Claude Pennetier, Marielle Nordmann, David Geringas, Cedric Tiberghien, Alban Gerhardt, Anne Queffelec e Bernard Soustrot.Nel 2010 è sulla copertina della famosa rivista “String”, con un’intervista esclusiva di sei pagine. Tiene corsi di perfezionamento in Europa e in Asia.Suona un violino Ferdinando Gagliano costruito a Napoli nel 1775.
Nicolas Boyer-Lehman, pianista francese, ha svolto contemporaneamente studi scientifici e formazione musicale presso l’Ecole Normale de Musique di Parigi. Tiene numerosi recital in Francia e all’estero, concerti con orchestra; appassionato di musica da camera, suona spesso in duo con solisti come Xavier Gagnepain, Jérôme Corréas, Vadim Tchijik. Nel 2006 ha fondato il Lehmann Trio con Vinh Pham e Karlien Bartels e si esibisce in molti festival con i grandi Trii di Rachmaninov, Tchaikovsky, Chopin, Schumann, Dvorak..