SALERNO – La Fisascat Cisl Salerno esprime solidarietà verso i lavoratori impiegati a svolgere servizi di vigilanza e e portierato nei vari presidi ospedalieri dell’Asl provinciale. A scendere in campo è il segretario cislino di categoria, Mariano Santarsiere, che annuncia iniziative in merito nei prossimi giorni: “Stavamo studiando la questione da qualche giorno”, ha detto il sindacalista, “e nelle prossime ore avremmo chiesto un incontro ai vertici dell’Asl per farci spiegare personalmente il motivo della mancata omissione della clausola di salvaguardia occupazionale nel nuovo bando diramato dall’azienda”. Una scelta infelice per il massimo esponente della Fisascat Cisl provinciale, che non lesina critiche sull’atteggiamento adottato dall’Asl: “Purtroppo non è la prima volta che ci troviamo di fronte ad un caso simile. Gli enti pubblici più di una volta, se non obbligati dalla legge, si dimenticano di inserire questa clausola. La colpa è anche di una mancanza legislativa che non è stata ancora colmata. Ma a volte bisogna evitare di ragionare da economisti, anche perché, in alcuni casi come questo, non si risparmia nulla ma si va a gravare ancora di più sulle casse dello Stato. Far giocare al ribasso le aziende che parteciperanno all’appalto e far ricorrere agli ammortizzatori sociali più di duemila lavoratori è un comportamento illegale. Se questi sono i manager che devono risollevare le sorti della sanità salernitana stiamo messi bene”. Tuttavia il tempo stringe, visto che l’11 novembre prossimo scadrà il bando ed il 14 si apriranno le buste, e Santarsiere non ha intenzione di perdere ulteriore tempo: “Un gruppo di lavoratori c’ha chiesto di aiutarli e noi quindi non ci tireremo indietro. L’Asl ha espressamente chiesto di trattare con i sindacati, altrimenti la sua scelta non cambierà. Questo mi sembra un comportamento finalizzato ad avere un tornaconto mediatico, ma verremo incontro alla richiesta dell’azienda. La clausola della salvaguardia occupazionale è stata sempre inserita in tutti gli altri bandi emessi dall’azienda per altri servizi e non credo che questa, solo perché la legge non obblighi espressamente, l’Asl può giocare con il futuro di queste persone soltanto per risparmiare qualche euro. Se vogliono iniziare ad essere più parsimoniosi inizino a tagliare i lauti stipendi dei manager”, ha concluso Santarsiere.