Ieri l’altro, il Circolo “Barbarigo” Anzio-Nettuno, presso il Parco della Rimembranza e dei Martiri delle Foibe di Nettuno, in una data particolarmente importante per l’Italia, ha celebrato, il 700° Anniversario dalla morte di Dante Alighieri, PADRE DELLA PATRIA. La commemorazione si è suddivisa in tre interventi, trattando Dante in varie prospettive, ma con un unico sguardo verso l’Italianità, fedeltà e rispetto, ormai decaduti a Nettuno a seguito dei fatti accaduti nelle settimane scorse.
Il primo intervento è stato di una militante Cristina Droghini, la quale ha introdotto Dante sotto un aspetto biografico e lasciando una riflessione sul prendere posizione nella vita, come disse e fece lo stesso letterato; segue poi l’intervento del Dott. Pietro Cappellari, Socio onorario della Fameia Capodistriana del Libero Comune dell’Istria in Esilio, il quale ci illustra Dante come guida d’Italia e quanto più attuale tematica, di una Italia ormai smarrita. Il terzo intervento è stato di Luca Parapetto, Responsabile della sede Circolo “Barbarigo” Anzio-Nettuno, ci parla di integrità morale, rispetto e fedeltà che Dante ebbe nei confronti della sua fazione politica e della sua amata Patria, ma che purtroppo oggi a Nettuno è mancato proprio lo stesso rispetto nei confronti di Dante, con la rimozione della targa sull’Ara dei Caduti, nella quale si citava proprio una frase di Dante, la posizione presa è stata infatti di sporgere denuncia contro terzi per la rimozione della targa, affinché si riesca a ridare quell’onore che a Dante è stato tolto così vilmente.
A fronte di questa posizione i militanti del “Barbarigo” hanno affisso uno striscione riportante le parole di Dante “Fatti non foste a viver come bruti” che va ad avvalorare il concetto di tenuta su un sistema valoriale e non ad assecondare gli umori di come ci si sveglia la mattina. Se questi atteggiamenti di riposizionare se stessi, in base ai movimenti di pancia, venisse utilizzato anche dalle istituzioni, ci troveremmo appunto nelle barbarie, senza certezza del diritto e senza riferimenti né ideologici, né valoriali, né giuridici. Al termine della cerimonia è stato intonato l’Inno d’Italia, in suo onore.