Sabato 26 giugno, al Campania Teatro Festival diretto per il quinto anno consecutivo da Ruggero Cappuccio e organizzato dalla Fondazione Campania dei Festival, presieduta da Alessandro Barbano, Vinicio Marchioni presenta in prima assoluta nel Cortile della Reggia (Porta Grande) del Museo e Real Bosco di Capodimonte alle 21, “Sposerò Biagio Antonacci”, con Milena Mancini (in replica domenica 27). Uno spettacolo che affronta il tema fortemente attuale della violenza di genere: «La violenza di genere – spiega il regista – viene trattata attraverso il racconto di una donna normale: gli affetti, il compagno, le aspirazioni, i sogni infranti e quelli mai sfumati. Vitale e generosa, la donna racconta la storia della propria vita e la agisce; una vita spezzata da un uomo, come capita ogni giorno nell’indifferenza generale. Il sogno di sposare il cantante amatissimo è il pretesto per trattare un tema tragicamente sotto gli occhi di tutti, ben lontano dall’essere risolto; solo alla fine capiremo dov’è, a chi sta parlando e perché».
Davide Sacco scrive e dirige “Sesto potere – nascita di una democrazia violata dall’odio, dal denaro e dalla vendetta” in scena in prima assoluta sul palco Praterie della Capraia (Porta Miano) a Capodimonte, alle 21. Con Gianluca Gobbi affiancato da Tommaso Arnaldi, Renato De Simone e Valentina Violo e con la partecipazione in video di Francesco Montanari. Dopo il quarto potere della stampa e il quinto potere della televisione, il nostro tempo è caratterizzato da un sesto potere, molto più sottile, che scivola tra gli smartphone, nelle notifiche Facebook e nelle stories su Instagram. Un potere invisibile, come invisibile è chi lo comanda, capace di condizionare le scelte politiche, la libera stampa, le nostre vite. In un garage chissà̀ dove tre ragazzi lavorano per il partito di destra: creano fake news per manipolare la campagna elettorale. È l’ultima sera prima del silenzio elettorale e i sondaggi sono a loro favore, ma quando Max Malosi, un giornalista molto seguito, distrugge in diretta il vicesegretario del partito, crollano drasticamente.
Doppio appuntamento con SportOpera. Nel Giardino dei Principi (Porta Grande), a ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria, alle 19, “Corrado Ferlaino – Un Napoli di passione”. Corrado Ferlaino, più volte Presidente della squadra del Napoli e del club calcistico partenopeo, è protagonista dell’incontro a cura di Claudio Di Palma e Assemedianosocialclub. «È la parola passione – scrive Claudio Di Palma – a ben sintetizzare e identificare il rapporto del Presidente Corrado Ferlaino con la sua/nostra squadra, con la sua/nostra città. La passione è ineludibile sprono vitale, persistente e irruente emozione, spiritualità quasi invasata. La stessa parola, però, porta anche i segni del sacrificio, della sofferenza, di un’ossessiva afflizione. Corrado Ferlaino è stato un Presidente passionale; ha sofferto e amato la sua squadra, i suoi giocatori, i tifosi. Una vita difficile e gloriosa. Una vita per cui sempre brindare felici (magari in uno spogliatoio del San Paolo), una vita da raccontare». Alle 21, sul palco della Manifattura della Porcellana (Porta Miano), debutta “cazzimma&arraggia – primo studio sulla passione” a cura di Fulvio Sacco e Napoleone Zavatto, con il coaching di Armando Pirozzi. In scena Errico Liguori e Fulvio Sacco rivivono il surreale racconto di due “sciarmati” alle prese con la più grande impresa manageriale e sportiva del XX secolo. Non hanno mezzi, non hanno possibilità, eppure ci riescono. Anno 1984, Barcellona, ultimo giorno di calcio mercato. I due improbabili dirigenti, chiusi da 59 giorni in una camera d’albergo, attendono da Napoli una telefonata: la conferma che i soldi per Diego Armando Maradona ci sono.
Per l’Osservatorio, nel Giardino Paesaggistico di Porta Miano (Porta Miano) di Capodimonte alle 22.30, “Io so e ho le prove – (la conversione di un ex-manager bancario)” scritto e diretto e interpretato da Giovanni Meola. Lo spettacolo è liberamene tratto dall’omonimo memoriale di Vincenzo Imperatore (Edizioni Chiarelettere), dove si racconta di un ex-manager bancario, arrivista e spietato, che cavalca la privatizzazione selvaggia del settore di metà anni ’90. Accanto all’attore monologante, la drammaturgia scenica si avvale di Daniela Esposito, musicista/vocalist/rumorista che incarna personaggi e segni che l’epopea dell’esuberante sfrenatezza bancaria ha creato, fino alla grande crisi del 2008. Scene di Monica Costigliola e Angelo De Tommaso, costumi di Chiara Vitiello.
In replica al Teatro Grande di Pompei alle 21, “Resurrexit Cassandra” di Ruggero Cappuccio, con Sonia Bergamasco, ideazione, regia e scenografia di Jan Fabre, produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Fondazione Campania dei Festival – Campania Teatro Festival, Troubleyn/Jan Fabre, TPE Fondazione Teatro Piemonte Europa, Carnezzeria.
Per il “CTF21 by-day”, alle 10 è possibile fare una “Visita guidata al bosco” in bici che parte dal Punto di Raccolta del Belvedere (Porta Grande), per scoprire i viali e gli edifici storici verso i luoghi più lontani dello splendido giardino, prenotandosi il giorno prima. Alle 11, per il progetto Musicapodimonte, viene offerta nel Salone degli Arazzi al secondo piano della Reggia di Capodimonte, per tutti i visitatori del Museo, una lezione-concerto gratuita a cura del M° Rosario Ruggiero, “La musica al tempo dei Borbone”: un’occasione per rievocare e far rivivere le musiche dell’epoca borbonica. Sempre alle 11, nel Teatrino del Belvedere-Pagliarone (Porta Grande), per la rassegna “Teatro per bambini” a cura di I Teatrini, “Gli alberi di Pinocchio”, uno spettacolo di Giovanna Facciolo dal capolavoro di Carlo Collodi, con Valentina Carbonara, Adele Amato De Serpis, Alessandro Esposito, Monica Costigliola e Antonella Migliore; ideale per bambini di età compresa tra i 6 e i 10 anni (in replica domenica 27). Alle 16 e alle 17 presso la Porta di Mezzo (ingresso da Porta Grande), e alle 18 e alle 19 nel Teatrino del Belvedere-Pagliarone (Porta Grande), “Musicisti nel bosco – Bagarija Orkestar”: la folle band napoletana di fiati e percussioni s’ispira alle fanfare di Serbia, Macedonia, Romania e Turchia, creando uno spettacolo interattivo, itinerante e ironico.