Riceviamo e pubblichiamo: Nei giorni scorsi ho inviato all’Amministratore Unico dell’Alto Calore S.P.A., Michelangelo Ciarcia, una richiesta di interventi urgenti, monitoraggi e chiarimenti al fine di prevenire una crisi idrica in Irpinia e Sannio nel corso dei prossimi mesi estivi.
Medesima richiesta sottoposta al Presidente del Distretto Idrico Calore Irpino, Michele Vignola, al Segretario Generale dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale, Vera Corbelli, all’Ente Idrico Campano, in persona del Presidente Luca Mascolo e del Direttore Generale Vincenzo Belgiorno, nonché a consiglieri ed autorità regionali, tra cui il Vicepresidente e Assessore all’Ambiente, Fulvio Bonavitacola.
Nell’attesa di una risposta e di una proficua iniziativa da parte delle suddette autorità, ho riscontrato quanto esposto in maniera dettagliata dall’Amministratore Unico di Alto Calore, Michelangelo Ciarcia, che apprezzo per l’attenzione dimostrata e del quale in parte condivido considerazioni e proposte di soluzione.
Ciarcia, dunque, ha posto la necessità di assicurare più finanziamenti, in quanto quelli resi disponibili fino ad ora non sarebbero sufficienti ad intervenire in maniera adeguata sulle infrastrutture idriche. In particolare, si è soffermato sulla necessità di raddoppiare la condotta discendente da Cassano Irpino, che alimenta gran parte delle reti, oltre che di procedere alla sostituzione di vari segmenti di condotte connesse a quella di Cassano per un importo complessivo di euro 92.366.493,09.
Comprendiamo appieno le grandi difficoltà dell’Alto Calore sia sul piano economico-patrimoniale che infrastrutturale; tuttavia, non convince l’argomento secondo cui la quasi totalità dei disagi patiti dalle popolazione sarebbe da imputare all’inadeguatezza infrastrutturale. Ne è la riprova il fatto che, nel corso dei mesi di giugno, luglio ed agosto, i cittadini dell’Irpinia e del Sannio devono fare i conti con pesanti disservizi, con frequenza praticamente quotidiana, durante i quali l’acqua viene a mancare specialmente in una fascia oraria compresa tra la sera e la mattinata del giorno successivo. A parte i problemi relativi alla rete, quindi, è palese la sussistenza di una grave questione di gestione e ripartizione della risorsa idrica.
Occorre assolutamente evitare una nuova crisi idrica durante la prossima estate. Né potrà essere addotta a giustificazione di eventuali disservizi la scarsità della risorsa idrica, anche in considerazione delle abbondanti e frequenti precipitazioni verificatisi nel corso della stagione autunnale e invernale. Una nuova fase di disservizi e disagi sarebbe assolutamente inaccettabile ed intollerabile per le popolazioni irpine e sannite, le quali, già duramente provate da tutte le conseguenze della pandemia in corso, reclamano da decenni e con urgenza una adeguata erogazione dei livelli essenziali del servizio idrico.
La situazione nel corso degli anni è divenuta insostenibile per gli utenti del servizio. Senza contare le frequenti rotture delle condotte che causano una notevole dispersione della risorsa idrica durante tutti i mesi dell’anno.
Confidiamo nell’impegno dichiarato da Ciarcia per l’ottimizzazione dell’acqua in vista della stagione estiva. Soprattutto, però, come riconosciuto dallo stesso Amministratore Unico di Alto Calore, siamo consapevoli che il problema dell’acqua nelle zone interne della Campania investe tre ambiti: quello economico-patrimoniale dei gestori, quello prettamente infrastrutturale e quello della ripartizione della risorsa tra Regione Campania e Regione Puglia.
Per tali motivi, Ente Idrico Campano, Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale e Regione devono adoperarsi per garantire un’equa ripartizione della risorsa idrica tra Campania e Puglia, anche promuovendo il superamento sia della delibera di Giunta Regionale n. 309 del 28 giugno 2012 che del protocollo d’intesa tra le due Regioni, ratificato dalla stessa delibera campana e sottoscritto a Roma il 10 maggio 2012. In tale direzione agisca anche tutto il Consiglio Regionale della Campania, ivi inclusa la rappresentanza del Movimento 5 Stelle.
Parallelamente, continuerà l’impegno in Parlamento per fare in modo che altri fondi, compresa una parte delle risorse del Recovery Fund, vengano stanziati per opere di adeguamento e potenziamento delle infrastrutture idriche soprattutto al Centro-Sud ed in Campania.