“Le drastiche riduzioni delle presenze turistiche che emergono anche dal Report di oggi di Istat sui movimenti nei primi nove mesi del 2020 sono un segnale di allarme. E’ urgente un Piano Nazionale sul Turismo fatto di aiuti concreti al settore.” Lo dichiara Giuseppe Arleo responsabile dell’Osservatorio sulla ricostruzione economica post Covid-19 di Competere.eu nel commentare lo studio di oggi dell’Istituto Nazionale di Statistica.
“Urge una politica di incentivi- spiega Arleo- dedicata esclusivamente al turismo, settore che ha avuto notevoli perdite di fatturato con l’avvento della pandemia. Sicuramente le Regioni maggiormente danneggiate sono quelle a maggiore vocazione turistica tra cui quelle meridionali, unitamente al Lazio e Liguria, oltre al fortissimo rischio di avere compromessa anche la prossima stagione turistica invernale. Numeri impietosi, inoltre, anche nelle presenze turistiche nelle grandi città del Nord.
Le stime pubblicate dall’Istat sul Movimento turistico in Italia e, nella fattispecie in merito alle presenze turistiche relative al periodo Gennaio – Settembre 2020, sono impietose rilevando delle drastiche diminuzioni di fatturato in relazione a numeri horror nel settore. Si è rilevato come il calo di presenze straniere sia stato nel periodo sopra citato pari al 68,6% e la presenza nelle grandi città diminuita addirittura del 73,2% e, per concludere, una diminuzione di 74,2 milioni di turisti in meno durante il periodo estivo.”
“Rispetto- conclude Arleo- al boom positivo del 2019, che ha confermato la sua tendenza a Gennaio 2020, già dal mese successivo con l’inizio della pandemia i numeri italiani sono stati davvero impietosi confermando, d’altronde, il trend sul mercato europeo.
Sicuramente la considerazione che va fatta è che oltre alla politica dei ristori, sicuramente necessaria e da attuare con procedure veloci e rapide al fine di aiutare un settore in grandissima crisi come quello turistico occorre ripensare ad una politica di incentivi adatta e molto incisiva affinchè si possa davvero aiutare tutto il comparto turistico e, di riflesso, l’indotto che sta attraversando parimenti un periodo di profonda crisi.
Aiuti e incentivi mirati sia agli adeguamenti edilizi al fine di salvaguardare la salute degli operatori e degli ospiti, su cui sicuramente si potrebbe ampliare la misura delle detrazioni edilizie del 110% che, con il supporto operativo del sistema creditizio, potrebbe davvero dare nuova linfa agli adegumenti strutturali degli opifici. Parimenti sarebbero davvero importanti sgravi e aiuti concreti sul costo del lavoro con decontribuzioni e abbassamento delle imposte sullo stesso. Un notevole passo in avanti, poi, potrebbe essere dato con aiuti a fondo perduto al riammodernamento delle attrezzature e degli arredamenti, magari con dei fondi ad hoc da stanziare tramite Invitalia destinato alle imprese turistiche già operanti oppure tramite gli Enti regionali con misure agevolative che abbiano procedure rapide e veloci.”