CAPUA – Commentare una prestazione come quella sfoderata dal Cus Avellino C5 ieri sera al palasport di Capua, al cospetto del Sant’Erasmo, nella partita valevole per la terza gara del secondo turno di Coppa Italia e miseramente persa dai bianco verdi per 10-6, è davvero difficile. Il match ricopriva una grossa importanza, la posta in palio era il passaggio del turno, essendo entrambe le contendenti appaiate a quota tre punti nella speciale classifica del girone B, avendo entrambe battuto il Real Cesinali Five Soccer. Avellino esce con le ossa rotte dal doppio confronto in Terra di Lavoro (sabato in campionato e ieri in Coppa), più sotto il profilo psicologico che sportivo: il doppio colpo assestato dagli uomini di mister Lieto (seppur sabato ci si è divisi la posta in palio, hanno dimostrato maggiore compattezza nel gruppo e soprattutto hanno espresso migliore gioco rispetto ai bianco verdi), ha fatto perdere completamente la bussola a Venezia e compagni, che si ritroveranno questo pomeriggio al PalaConi per la consueta seduta di allenamento, in vista della sesta giornata di campionato, in programma sabato, quando ad Avellino arriva il temibile Sant’Egidio. Urge un confronto tra squadra, staff tecnico e dirigenza, per capire cosa c’è che non va, cosa si è inceppato nel meccanismo che bene si stava oliando all’immediata vigilia del campionato. analizzare i problemi interni al roster biancoverde, questa l’unica medicina al momento per salvare il salvabile. Non è infatti mistero che la dirigenza irpina teneva alla Coppa Italia più che al campionato, considerando il livello tecnico del torneo, per tentare la scalata alla serie cadetta. Di conseguenza, l’esclusione dalla competizione, dopo una sonora sconfitta, costringerà il duo Izzo-Lanzetta ad adottare qualche contromisura se si vuole continuare a perseguire l’obiettivo.
Tornando alla cronaca del match, c’è poco da dire. Parziale equilibrio almeno fino al 20’ del primo tempo, poi, complice il doppio vantaggio dei sammaritani, Avellino va in blocco totale, cedendo sul lato organizzativo. I padroni di casa mantengono il pallino del gioco e chiudono la prima frazione col risultato di 5-2, frutto delle reti di Sorbo, autore di una tripletta, Cecere e Russo. Le marcature avellinesi portano la firma di Parente e Galeotafiore. Nella ripresa, mister Errico si gioca la carta del portiere di movimento: prima sposta Preziuso in avanti, poi è Erba ad indossare la pettorina, mossa sciagurata in quanto Sorbo e soci surclassano i bianco verdi chiudendo il match sul 10-6 (nella ripresa per i rossoneri vanno in gol Russo, Cecere, Aiezza e Sorbo con una doppietta; per Avellino Marrone su rigore, Massa, Parente e Venezia).
C’è molto rammarico e rabbia in casa Avellino, per aver gettato alle ortiche la possibilità di accedere ai quarti di finale di Coppa e, soprattutto, per la prestazione da dimenticare sciorinata a Capua. Importante sarà convogliare questa rabbia in energia positiva da profondere a partire da sabato, per non buttar via quanto di buono questa società ha fatto finora.