Mastella, M5S Sannio: “Critica chi non gli è utile per essere rieletto”

Curioso che il sindaco Mastella stigmatizzi le dichiarazioni del Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, tese soltanto a consolidare l’azione del governo in merito all’emergenza campana, frutto unicamente dall’incapacità pregressa e attuale del governatore De Luca. Le parole del sindaco di Benevento, come spesso capita, esprimono quella schizofrenia amministrativa e politica a cui tutti noi siamo da tempo abituati. Accusa Di Maio di incoerenza e di immobilismo, quando lui per primo, non è ancora riuscito a fare ciò che gli compete, come convocare la Conferenza dei Sindaci per spronare De Luca a disporre risorse, uomini e strutture per il Sannio e, ancora più incredibilmente, tali sollecitazioni non riesce nemmeno ad affidarle al suo consigliere Abbate, componente della Commissione Sanità in Regione di cui aspirava a diventarne presidente. 
Essendo la sanità una prerogativa della gestione regionale, Mastella avrebbe potuto fin da subito sollecitare l’azione di De Luca, con cui gode secondo un suo personalissimo racconto di un rapporto speciale, per rafforzare gli interventi nel contesto sanitario sannita. L’unico atto che si conosce, oltre a qualche millantata chiamata dal fine mediatico, è un documento politico in cui chiede di aprire i presidi ospedalieri in provincia, nulla rispetto a ciò che gli sarebbe consentito in qualità di sindaco del capoluogo, presidente della Conferenza dei Sindaci e fondatore di un partito che sostiene l’attuale maggioranza in Regione. La cosa più grave tra tutte è che utilizza in modo cinico la drammaticità del momento per gettare fango sul M5S, l’unica forza politica da cui non potrà mai ricevere nulla per il suo tornaconto elettorale. Mastella sa benissimo che il M5S non sarà mai disposto a dialogare con lui e con la politica fallimentare che rappresenta. Non una parola, invece, contro gli altri partiti che in vista delle elezioni amministrative, potrebbero rappresentare degli interlocutori utili alla sua rielezione. L’etica del viandante cozza sonoramente con quella dell’uomo di Stato, con cui il sindaco di Benevento, in questi mesi, sta dimostrando di essere poco affine perché interessato unicamente a tutelare il proprio reddito di politicanza.