Si è riunito presso l’Assessorato regionale all’agricoltura il tavolo sulla crisi della corilicoltura in Campania. Coldiretti Campania ha presentato – a firma del direttore Salvatore Loffreda – le sue proposte, evidenziando l’importanza della produzione di nocciole per il settore primario e per l’ambiente, in particolare nelle aree interne. Alla luce della mancata produzione nell’annualità in corso di circa il 60% della produzione ordinaria, la federazione regionale di Coldiretti ha proposto al consigliere delegato Nicola Caputo di avviare, attraverso gli uffici periferici della Regione, la procedura per il riconoscimento della calamità naturale alla produzione corilicola 2019, alla luce dei diversi e continui eventi atmosferici che hanno inciso notevolmente sulla produzione in campo.
Per definire una strategia complessiva di riposizionamento dell’intera filiera produttiva, Coldiretti Campania ha avanzato le seguenti proposte: costituzione di un tavolo permanente regionale, in grado di supportare le azioni di riposizionamento strategico sia a livello produttivo che commerciale della nocciola campana; istituzione di un coordinamento tecnico-scientifico sulla cimice asiatica, partendo dal buon lavoro svolto per la filiera castanicola; valorizzazione dell’osservatorio del Nocciolo presente a Giffoni Valle Piana (Sa); garantire la continuità delle misure di indennità compensativa (misura 13) e misure agroambientali (misura 10 e 11) del PSR Campania tra le due programmazione settennali, in virtù di eventuali slittamenti di attuazione del nuovo piano; avvio di un percorso per la definizione di una IGP Campana della nocciola; incrementare le attività di controllo sanitario e di tracciabilità sulle nocciole importate nei porti campani, con particola attenzione a quello di Salerno.