Premio Buona Sanità 2019 all’Ospedale Evangelico Betania

All’Ospedale Evangelico Betania è stato assegnato il Premio “Buona sanità 2019” per l’impegno nelle attività di sanità solidale, cioè di assistenza alle persone che per motivi economici, etnici o religiosi rinunciano a curarsi.
Nell’ambito dell’evento, che ogni anno assegna i riconoscimenti alle strutture e i professionisti che si sono distinti nel panorama dell’assistenza sanitaria regionale, sono stati premiati anche la Presidente della Fondazione Evangelica Betania, Cordelia Vitiello, e il dott. Ernesto Claar. Quest’ultimo ha ricevuto l’ambito riconoscimento “per l’impegno profuso, in ambito epatologico, a favore delle classi sociali più fragili, in linea con la filosofia dell’Istituzione in cui opera. Il dott. Claar ha ricevuto il premio Buona Sanità 2019, assieme al dott. Ferdinando del Vecchio, quale Responsabile del SERD 32 di Ponticelli, “per l’impegno profuso, in ambito epatologico, a favore delle classi sociali più fragili, nelle attività di prevenzione e lotta all’eradicamento dell’epatite “C”.
Oggi una delle grandi emergenze del nostro Paese è l’aumento della povertà. Sul nostro territorio, come in Italia, con l’aumento della povertà sta aumentando sensibilmente anche la percentuale di persone che rinunciano a curarsi, che si aggiunge al numero, già significativo, di coloro che sono ai margini della società per motivi culturali, religiosi, etnici”, afferma la Presidente della Fondazione Evangelica Betania Cordelia Vitiello. Questo Premio, assegnato a me personalmente, all’Ospedale e a uno dei nostri medici ci spinge a continuare sulla strada intrapresa”.
 
L’Ospedale Evangelico Betania da oltre 50 anni è in prima linea nell’assistenza ai più bisognosi seguendo le volontà del suo fondatore il medico metodista Teofilo Santi. Ogni anno offre assistenza ad oltre 5000 persone emarginate attraverso gli Ambulatori solidali infermieristici; i progetti “Prendiamoci cura di lei” e “Rose Rosa”, la presenza nella rete “Fiocchi in Ospedale” di Save the Children, le partnership con l’associazione “Gomitolo Rosa”, l’associazione “Cuori di Maglia” e la onlus “Pulcini Combattenti”. Con il “Camper della salute” è presente nelle periferie dell’area metropolitana. Nel quartiere di Ponticelli è un punto di riferimento il Centro sociale “Casa mia – Emilio Nitti”. Da tre anni, infine, è partner dei progetti “Medical Hope” e “Corridoi Umanitari della Fcei”, la Federazione delle Chiese evangeliche italiane, nell’assistenza ai migranti che sbarcano sulle coste italiane.
Il Premio Buona Sanità 2019 è stato anche assegnato al dott. Ernesto Claar, Direttore dell’Unità Operativa di Epatologia dell’Ospedale Evangelico Betania e Coordinatore del Network Epatologico dell’ASL NA1-Centro.
In collaborazione con le strutture dell’ASL Napoli 1 Centro ed il SERD 32 di Ponticelli, il dott. Claar è impegnato nell’attività di eradicazione dell’infezione da virus C nella coorte di tossicodipendenti attivi in cui la prevalenza dell’infezione è più alta, la possibilità di contagio più forte e l’accesso alle cure più difficile. In questa zona difficile della città è stato realizzato il “linkage to care” attraverso l’istituzione di un punto di assistenza specialistica Epatologica all’interno del SERD. È stato effettuato uno screening su tutti i soggetti con tossicodipendenza attiva individuando il 35% di sieropositivi per HCV e a risolvere l’infezione nel 100% dei casi. “È stato, in tal modo, possibile ridare buone aspettative di vita a 160 persone, per lo più giovani, sicuramente “fragili” e migliorare la qualità di vita loro e delle loro famiglie”, afferma il dott. Claar.
Il Centro di Epatologia dell’Ospedale Evangelico Betania garantisce completa assistenza in un’area geografica storicamente martoriata dalle malattie di fegato, consentendo, tra l’altro, fino ad oggi, il trattamento per l’epatite C, con i farmaci antivirali di nuova generazione, per oltre 1500 soggetti.
“Oggi l’ospedalità privata e religiosa riveste un ruolo fondamentale nel Sistema sanitario nazionale”,
conclude la Presidente Vitiello “e solo dalla sinergia tra pubblico e privato si può affrontare la sfida della  crescente domanda di sanità che deriva dall’aumento dell’aspettativa di vita e dei bisogni di prevenzione e cura della persona”.