Alberto Giovinazzo: dal 18 aprile in radio il nuovo singolo “Akinori”

Da venerdì 18 aprile 2025 sarà in rotazione radiofonica “Akinori”, il nuovo singolo di ALBERTO GIOVINAZZO estratto dall’album “HUMUS”, già disponibile sulle piattaforme digitali dal 4 marzo.

“Akinori” è un brano dal forte impatto emotivo e simbolico. La canzone porta la firma di Alberto Giovinazzo, Giorgio Sprovieri e Roberto Cannizzaro, e intreccia armonie acustiche ed elettroniche per dar vita ad una ballata cantautorale dalle sonorità pop elettroniche, capace di evocare immagini potenti e riflessioni profonde. Il pezzo si ispira alla figura controversa di un comandante di baleniere, incarnazione di un sistema spietato che ignora la fragilità degli ecosistemi marini. Tra le onde dell’Oceano Pacifico e le acque delle Isole Faroe, la narrazione si snoda in un intreccio tra bellezza e devastazione, offrendo una prospettiva cruda ma necessaria sulla crisi ambientale che colpisce i nostri mari.

Prodotto da Alberto Giovinazzo e Roberto Cannizzaro e distribuito da Roka Music, “Akinori” è un canto di denuncia, ma anche un inno alla vita marina e alla sua straordinaria biodiversità, oggi sempre più minacciata.

Spiega l’artista a proposito del brano: “Ho sempre amato il mare, la sua grandezza epica e travolgente. È la casa terrestre di milioni di specie, un universo vivo che arricchisce la biodiversità della nostra Terra. Eppure, ho visto con i miei occhi come la sua bellezza venga calpestata, come l’avidità umana lo trasformi in un teatro di distruzione. Akinori non è un semplice nome: rappresenta un sistema, un modo di operare crudele e spietato. È il comandante capo di una baleniera, uno di quelli che naviga senza scrupoli, dal vasto Oceano Pacifico fino alle acque insanguinate delle Isole Faroe, dove la Grindadrap si consuma in tutta la sua brutalità. Ho immaginato il suo sguardo impassibile, la sua totale assenza di rispetto per il mare, mentre cerca specie protette come fossero trofei”.

“HUMUS” il nuovo album di Alberto Giovinazzo un’opera intensa e viscerale che esplora i cicli profondi dell’esistenza umana, intrecciando la fragilità dell’essere con la forza della rinascita. Il titolo stesso richiama l’elemento presente in natura che rappresenta, in modo straordinariamente evocativo, il punto di incontro tra due fasi totalizzanti della vita: la morte e la rinascita. In natura, l’humus è il risultato del deterioramento organico, un processo che, lungi dall’essere una fine, diventa l’inizio di nuova fertilità, nutrendo il terreno e consentendo il fiorire di nuova vita. Allo stesso modo, il concept del disco riflette questa metamorfosi biologica, proiettandola nell’universo emotivo e psicologico dei suoi personaggi. I protagonisti delle canzoni si muovono costantemente tra gli antipodi vitali: da un lato, l’annullamento e lo smarrimento causati dalle sfide e dalle contraddizioni della società contemporanea; dall’altro, la potente volontà di risorgere, imparando dagli errori del passato e trasformando il dolore in linfa vitale. L’essere umano è l’unica creatura capace di toccare il fondo e, senza perire, rinascere dentro se stessa. È questa resilienza primordiale, specchio dei cicli naturali, che “Humus” celebra attraverso melodie avvolgenti e testi di straordinaria intensità poetica.