Vivo: dal 20 dicembre in radio il nuovo singolo “Smalto” estratto dal disco “Blatte”

Da venerdì 20 dicembre 2024 sarà disponibile in rotazione radiofonica “SMALTO”, il nuovo singolo di VIVO estratto dall’album “BLATTE”, già disponibile sulle piattaforme digitali dal 15 novembre.

“Smalto” è un brano elettronico che si apre con una lunga intro, dolcemente capace di traghettare l’ascoltatore in una dimensione intima. Le sonorità, calde e avvolgenti, si arricchiscono di una vena sperimentale grazie a sample e glitch che caratterizzano il beat. Un elemento distintivo è il basso continuo, che nella seconda strofa diventa frammentato, donando al pezzo un andamento più vivace. Il ritornello, un grido d’amore intenso e appassionato, si impone con forza, cercando di essere ascoltato. “Smalto” è una canzone d’amore che utilizza un registro semplice e diretto. Il titolo rappresenta una metafora: lo smalto diventa una maschera che copre fragilità e insicurezze, mostrando al mondo un’immagine alterata di sé, nel tentativo di proteggersi.

Commenta l’artista proposito del brano: “Ho scritto Smalto qualche anno fa, per una mia ex. Era una canzone molto semplice pensata per chitarra e voce. Ricordo che gliela cantavo sempre quando ci vedevamo. È un’immagine molto tenera. Il brano è stato stravolto varie volte nel corso degli anni, fino a diventare questa sorta di ballata elettronica che droppa nel ritornello. Per me è uno dei pezzi migliori dell’album e sono molto fiero di questo lavoro. Non escludo la possibilità di farne una versione acustica o realizzare un video in cui la suono con live looping e synth”.

“Blatte” è un album introspettivo che esplora le profondità della coscienza attraverso tracce oniriche, dove sogno e realtà si confondono. I testi, scarni ma incisivi, rivelano una lotta interiore e un senso di vulnerabilità, come in “Nudo”. Anche brani come “La Blatta”, un inno agli emarginati, mantengono un’introspezione profonda, esprimendo orgoglio e ribellione.

“Pasquale Vive A Napoli” unisce amore e ricordi, mentre l’album, con sonorità elettroniche e influenze jazz e mediterranee, crea un’atmosfera dark e avvolgente. Non cerca consensi, ma intende disturbare e stimolare riflessioni scomode, affrontando temi di amore, odio e fragilità umana, in un contesto di speranza e disillusione.

L’album è intriso di sonorità elettroniche che pescano nei bassifondi dell’anima, una profondità dark e introspettiva che avvolge l’ascoltatore, trascinandolo sempre più giù, fino agli abissi della propria coscienza. I drop esplodono come schiaffi, i ritornelli sono grida rauche e liberatorie, capaci di scuotere (il contrasto tra l’intro e il ritornello di Smalto è emblematico). Il sassofono, suonato come se fosse un tamburo, con ritmo quasi convulso, mischia il rap con la tradizione balcanica, regalando momenti di tensione e rilascio. L’influenza jazz si mescola a trame mediterranee, accennate con delicatezza: una napoletanità che resta nascosta, mai sfacciata, suggerita da scale musicali o campioni, come un profumo nell’aria.

“Blatte” non è un disco fatto per compiacere o intrattenere. Non cerca consensi, non chiede applausi. È un lavoro che intende disturbare, scuotere, costringere a confrontarsi con quelle riflessioni scomode che spesso preferiamo evitare. È un disco crudo, a tratti violento, che svela fragilità profonde. Parla di amore e odio, di tensioni psicologiche, racconta la società senza mai descriverla apertamente, preferendo disegnare i contorni delle emozioni che si vivono come figli del nostro tempo, sospesi tra speranza e disillusione, tra la rabbia e la ricerca di un senso più alto.