A Castellabate un evento dedicato alla chitarra battente, “Castellabate Battente”: per l’occasione verrà anche dato il via al censimento delle chitarre battenti sopravvissute al tempo

La chitarra battente è lo strumento d’elezione dei paesi a ridosso del Monte Stella, nel CilentoCastellabate in particolare ha conosciuto una grande diffusione dello strumento, grazie ad abili artigiani e virtuosi suonatori. A lungo la chitarra battente è servita per accompagnare momenti di festa, serenate di amore e di sposalizio, raccontare le fatiche del lavoro contadino, lamentare il dolore della migrazione e regolare conti di torti subiti. A causa del suo progressivo abbandono, tutto questo patrimonio espressivo rimane sconosciuto ai più.
“Castellabate Battente” è il primo evento dell’Associazione Culturale-Musicale “Struppegna”, nata nel 2016 per ricercare e riproporre l’espressività musicale del territorio di Castellabate e del circondario della Stella.
Sabato 12 ottobre, dalle ore 18:00 presso Slargo Mandria, un incontro per presentare i risultati dei primi 5 anni di ricerca ed eseguire suonate e cantate tradizionali con il contributo di Domenico Ianni (suonatore di Castellabate), Gianluca Zammarelli (ricercatore, suonatore e costruttore) e Alfonso Toscano (costruttore e suonatore).
«Hai una chitarra battente e/o ricordi o aneddoti legati ai canti e alle suonate alla chitarra battente? Portala/i con te! L’evento sarà un’occasione per avviare il primo censimento delle chitarre battenti sopravvissute e raccogliere memorie ed aneddoti legate alle suonate tradizionali di Castellabate».
UN LAVORO DI ARCHEOLOGIA SONORA
La trasformazione dei costumi e dei gusti ha sepolto la chitarra battente e tutto il suo contesto sociale ed aggregativo sotto strati di canzonissime e voglia di modernità. Eppure i segni delle pratiche sonore locali rimangono ovunque: basta solo iniziare a scavare, proprio come fa l’archeologo alla ricerca di frammenti e tracce del passato. Chitarre appese nei ristoranti o abbandonate nelle cantine, strofe e strofette che viaggiano tra le valli e le colline dell’alto Cilento, ricordi e aneddoti degli anziani dei paesi sottostanti il Monte Stella che nominano qualche abile suonatore a feste, matrimoni e notti innaffiate dal vino. Alcune delle sue tracce circolano addirittura nell’infosfera della rete, tanto da poter lavorare agli scavi comodamente seduti nelle proprie case e rimanendo ipnotizzati davanti ai nostri dispositivi digitali. Il sito dell’Archivio Sonoro contiene delle preziose registrazioni di suonatori di Castellabate effettuate tra il 1975 e il 1976: tarantelle, pastorali e canti alla longa sono al centro del repertorio dei suonatori di Castellabate, con accordature calanti che accompagnano le “stanze” dei canti. Testi e spiegazioni offrono dei preziosi elementi per il lavoro di archeologia sonora che Struppegna sta conducendo da diversi anni. Le registrazioni contenute nell’Archivio Sonoro della Campania sono frammenti e tasselli di un mosaico più grande che attraversa la storia delle culture subalterne del Cilento