Brusciano, Marziana con Teresa Fornaro astrobiologa INAF

Giusto quattro anni fa, il 30 luglio 2020, alle ore 13,50 in Italia, dalla base spaziale di Cape Canaveral, Florida, USA, un razzo Atlas V, per la Missione Mars 2020 della NASA, veniva lanciato verso Marte. Il 18 febbraio 2021 il rover Persevarance si posava sulla superficie del Pianeta Rosso nel cratere Jezero da indagare, sul lato occidentale della pianura Isidis Planitia. All’elicottero dimostrativo Ingenuity che ha toccato il suolo con il rovere toccava l’esplorazione dall’alto, primo veicolo più pesante dell’atmosfera a volare su un altro pianeta e questa parte di missione è terminata il 25 gennaio 2024. Una vota atterrato con il rover. A questo cratere, di diametro 45 chilometri originato dall’impatto di una meteora, gli scienziati hanno dato il nome di Jezero in omaggio alla località europea situata in Bosnia-Erzegovina con morfologia assai simile, https://science.nasa.gov/mission/mars-2020-perseverance/.

La Missione NASA Mars 2020 comprende anche le attività di 13 partecipating scientist fra cui un’italiana ricercatrice dell’INAF di Firenze, Teresa Fornaro, nata a Brusciano 35 anni fa da dove dopo le scuole dell’obbligo continua le superiori presso il Liceo Scientifico Colombo di Marigliano per frequentare poi l’Università Federico II di Napoli dove nel 2011 consegue la Laurea Magistrale in chimica. A seguire la progressione negli studi con il Dottorato in Chimica all’Università di Pisa con una tesi inerente la spettroscopia di sistemi molecolari rilevanti per l’astrobiologia e poi con il post-doc all’Osservatorio Astrofisico di Arcetri, Firenze. La marcia internazionale è innescata con l’ottenimento del postdoctoral research fellow al Geophysical Laboratory del Carnegie Institution for Science di Washington negli USA, dove ha lavorato ai primi approcci marziani a supporto delle attività scientifiche del SAM, Sample Analysis at Mars posto sul rover Curiosity della NASA attualmente su Marte, e della missione EXOMars 2022 di ESA e Roscosmos.

Rientrata in Italia nel 2019 vince un concorso per “Giovani ricercatori” ed è assunta dall’Osservatorio dell’Istituto Nazionale di Astrofisica di Arcetri, INAF. Nel marzo 2020 in risponde ad un bando della NASA con un progetto di ricerca inerente gli strumenti a bordo del rover positivamente selezionato facendola diventare a novembre una dei tredici, “Returned Sample Science Participating Scientists”, unica italiana, unica chimica in un gruppo di astrofisici di Stati Uniti, Gran Bretagna, Oxford e Canada.

Il programma “Mars Sample Return” della NASA cui collabora anche l’ESA, Agenzia Spaziale Europea, ha come storico obbiettivo quello di riportare sulla Terra campioni di suolo marziano che porteranno alla migliore comprensione del Pianeta Rosso.

Sulla scia della raccolta di potenziali biofirme il 21 luglio 2024 è stato prelevato il ventiduesimo campione marziano dai carotaggi del rover effettuati nella Neretva Vallis. Questo ha prodotto grandi aspettative nell’intero team di scienziati perché la roccia denominata “Chejawa Falls” a forma di punta di freccia per composizione chimica e struttura è considerata come possibile sede di processi biologici, da confermare in più approfonditi studi a partire dalla prima rilevazione effettuata dallo Sherloc (Scanning Habitable Environments with Raman & Luminescence for Organics & Chemicals), a bordo del rover Perseverance.

Sul notiziario on line dell’INAF, https://www.media.inaf.it/2024/07/26/perseverance-cheyava-falls/, la scienziata Teresa Fornaro ha raccontato così quella giornata: «Dieci giorni fa, ci trovavamo a Pasadena in California con il team di Mars 2020 per discutere i principali risultati raggiunti da Perseverance negli ultimi tre anni di esplorazione del cratere Jezero su Marte. Proprio mentre eravamo lì Perseverance ha inviato direttamente da Marte gli ultimi dati dello strumento Sherloc che rivelavano i segnali Raman probabilmente più convincenti osservati finora, indicativi di materia organica in una roccia depositatasi in un ambiente abitabile nel passato di Marte». La “Returned Sample Science Participating Scientists” del programma NASA Mars 2020, ha poi precisato: «La co-presenza di evidenze di processi acquosi, in particolare un’argilla molto probabilmente depositata in un ambiente acquoso, contenente materia organica ampiamente diffusa a concentrazioni relativamente elevate, con evidenze di reazioni di ossido-riduzione su scala millimetrica, porta a pensare che potremo essere di fronte a potenziali biofirme, cioè sostanze che potrebbero avere un’origine biologica ma che richiedono ulteriori studi prima di arrivare a conclusioni riguardo all’assenza o presenza di vita».

Il sociologo e giornalista Antonio Castaldo augurando buon lavoro a tutti gli scienziati per la piena riuscita della Missione NASA Mars 2020 con la cooperazione internazionale, condivide «l’emozione marziana di tutta Brusciano innescata dalla partecipazione dalla concittadina astrobiologa, Teresa Fornaro, a questa importante missione scientifica. Voglio ricordare che la divenuta prima scienziata italiana per la NASA a studiare i dati di Perseverance, da giovanissima allieva della “Modern Dance”, Sissi, già volava alto come protagonista nel campo della danza contemporanea con la performance di “Donne Afgane” su coreografia originale della maestra Clelia Cortini; conquistando insieme alle danzatrici, Marilù Cervone, Sara De Nubbio, Jenny Ferraro, Sissy Fornaro, Assunta Romano e Francesca Ruggiero; musica di Armand Amar; testo del poeta e scrittore Alessandro Cavaliere; mia voce narrante, supporto drammaturgico e traduzione, il primo posto al “Premio Internazionale di Coreografia della Repubblica di San Marino” nel 2003, https://www.youtube.com/watch?v=9WtxhB7Xvlg. Inoltre Sissi Fornaro si è cimentata anche nella letteratura come autrice di “Gocce d’inchiostro”, edizioni ISEI, 2003; “Riflesso. Giovani allo specchio” edizioni L’Autore Libri, 2005. Il 28 dicembre 2018 l’Amministrazione Comunale, retta dal Sindaco Avv. Peppe Montanile, rendeva omaggio con Encomio e Targa d’Oro alle giovani scienziate Teresa Fornaro e a Noemi Calace del CERN di Ginevra, https://www.youtube.com/watch?v=rRn8cCc2s7Y ».