Al teatro Bolivar (via Bartolomeo Caracciolo, 30), si annuncia un altro grande successo di pubblico per l’evento conclusivo della stagione 23/24 firmata dalla direzione artistica Nu’Tracks. Ddomani, domenica 28 aprile (ore 21.00) è sold out per “Il sogno di una cosa”, lo spettacolo liberamente tratto dal capolavoro di Pier Paolo Pasolini che Elio Germano e Teho Teardo portano in scena in una versione di parole e musica. Il lavoro è prodotto da Pierfrancesco Pisani per Infinito Teatro e Argot Produzioni in coproduzione con Fondazione Teatro della Toscana e il contributo di Regione Toscana. Tre ragazzi friulani alla soglia dei vent’anni vivono la loro breve giovinezza affrontando il mondo: l’indigenza delle origini in campagna, l’emigrazione, le lotte politiche, fino all’integrazione nella società borghese del boom economico. Desiderano la felicità, la bella vita in un paese straniero, maturano una coscienza politica e sognano la rivoluzione, per poi piegarsi ai compromessi dell’età adulta. Fino a morire di lavoro. Pasolini ci parla con le voci delle persone che dall’Italia del secondo dopoguerra, stremate dalla povertà, sono scappate attraversando illegalmente il confine per andare in Jugoslavia, attratte dal comunismo e con la speranza di trovare un lavoro dignitoso e cibo per tutti. Vista oggi è una specie di rotta balcanica al contrario che attraversa il medesimo confine che attualmente i profughi in fuga percorrono per venire in Italia. Forse lo abbiamo dimenticato, ma c’è stato un momento, non molto tempo fa, in cui eravamo noi a ricor-rere ai passeur. “Il sogno di una cosa” è il primo esperimento narrativo di Pier Paolo Pasolini, scritto di getto negli anni dell’immediato dopoguerra, prima di “Ragazzi di vita” e di “Una vita violenta”, ma pubblicato solo nel 1962, e per questa ragione l’opera risulta essere al tempo stesso il romanzo d’esordio e di conclusione della stagione narrativa di Pasolini

Importante partecipazione di pubblico nella Sala Consiliare di Palazzo Baronale a Torre del Greco in occasione dell’incontro-convegno dal titolo “Donne e Basket: Nuove prospettive”. Un interessante momento di confronto, che ha visto discutere allenatori, ex cestisti, arbitri, esperti prestigiosi sul tema del basket femminile, della situazione attuale e delle prospettive future del movimento in Italia e, in particolare, in Campania. Nella nostra regione i numeri sono molto incoraggianti: nell’ultimo anno, infatti, è stato registrato un aumento dell’11,6% di atlete tesserate e un +14,6% per quel che concerne il minibasket femminile.

 

L’incontro è stato caratterizzato dalla presenza di importanti figure professionali, che hanno avuto modo di sottolineare una volta di più la centralità dello sport nei processi di apprendimento psicomotorio e socio-relazionale degli adolescenti.

 

Molto spesso, infatti, i giovani trovano nella pallacanestro, e nello sport in generale, uno “strumento” fondamentale attraverso il quale compiere un percorso di crescita umana e personale.

 

L’incontro è stato organizzato dal Comitato Regionale FIP Campania e dal Comune di Torre del Greco, e si è svolto nell’ambito del XIX Torneo Nazionale Minibasket Città di Torre del Greco-III “Memorial Carlo Mazza”, a cura dello Sporting Club Torre Greco.

Dopo i saluti istituzionali del Sindaco di Torre del Greco, Luigi Mennella, del Presidente del Consiglio Comunale, Gaetano Frulio, e del Presidente del Comitato Regionale FIP Campania, Antonio Caliendo, ci sono stati gli interventi della psicologa-psicoterapeuta Sipi e docente della Scuola dello Sport, Tonia Bonacci, del CT della Nazionale di Basket Femminile, Andrea Capobianco, dell’ex cestista della Nazionale, Chiara Pastore, dell’Head Coach Oxygen Roma Basket (serie A1), Vincenzo Di Meglio, del Commissioner del Comitato Italiano Arbitri (CIA), Luigi Lamonica, del Referente Tecnico Territoriale Femminile FIP Campania, Massimo Massaro e dell’Assessora alla Pubblica Istruzione, alle Politiche Sociali, all’URP e alla Gentilezza del Comune di Torre del Greco, Maria Teresa Sorrentino, del membro del Consiglio Direttivo del Comitato Nazionale Allenatori e Presidente dell’USAP (Unione Sindacale Allenatori Pallacanestro), Roberto Di Lorenzo. A moderare i lavori è stato il giornalista Mimmo Cacciuni Angelone. Presenti anche i Consiglieri regionali federali Alfonso Campitiello, Mena Fusco e Fabio Testa.

 

“È stato un bel momento di riflessione, – ha spiegato il Presidente del Comitato Regionale FIP Campania, Antonio Caliendo – nel corso del quale abbiamo avuto modo di affrontare un argomento così importante da diversi punti di vista. In tal modo c’è stata la possibilità di analizzare l’attuale situazione e di discutere delle prospettive future di un movimento, quale quello femminile, che è in grande crescita, anche qui in Campania. Penso che, grazie al grande lavoro che si sta compiendo nella nostra regione, la pallacanestro femminile campana avrà un futuro roseo. Sono certo che aumenteranno notevolmente le atlete che si avvicineranno a questo sport meraviglioso e che presto festeggeremo grandi risultati con le nostre squadre campane. Come Comitato regionale Fip, siamo orgogliosi di avere in Consiglio federale due consigliere, che svolgono un eccellente lavoro”.

“Il movimento femminile in Campania – ha aggiunto il CT della Nazionale femminile, Andrea Capobianco – ha numeri molto importanti e per questo voglio fare i complimenti al Comitato regionale per l’ottimo lavoro che sta svolgendo. Ai giovani, sia alle ragazze che ai ragazzi, intendo lanciare un messaggio fondamentale: non smettete mai di sognare e di sperare. Non importa dove si nasce o dove si cresce: si può sempre diventare campioni, nello sport e nella vita. Noi allenatori abbiamo il compito di dare forza alle giocatrici e ai giocatori, che devono trovare in noi un costante riferimento. Ai ragazzi dobbiamo far capire che la vera competizione è con sé stessi. Bisogna lavorare sempre per migliorarsi, non per prevalere sugli altri”.

A fare il punto sul movimento arbitrale femminile è stato il Commissioner del CIA, Luigi Lamonica: “In Italia siamo molto avanti su questo tema, essendo stati tra i primi ad avere un arbitro donna in serie A. Oggi una ragazza può tranquillamente pensare di fare una grande carriera da arbitro. Con il talento si arriva ovunque”.

“Le donne – ha spiegato il Referente Tecnico Territoriale Femminile FIP Campania, Massimo Massaro – mettono grande determinazione e attenzione nel basket, ma sono anche molto esigenti nei confronti degli allenatori, ai quali chiedono la massima professionalità. Con il Comitato regionale Fip stiamo portando avanti il Progetto Academy, che ci consente un accurato monitoraggio delle atlete, cercando di scovare le giovani più talentuose ma, soprattutto, di promuovere il basket anche attraverso il coinvolgimento  degli allenatori, che ricoprono un ruolo di fondamentale importanza”.

 

(Ufficio Stampa FIP Campania)