17 Talks in 3 giorni: dai giovani in campo all’agronomo del futuro, alla tracciabilità delle produzioni contro le falsificazioni alimentari, passando per la ricerca scientifica applicata all’agricoltura, alla zootecnia e alle degustazioni food, proiettati ad un’ampia visione di economia circolare.
“Si impone per l’export la provincia di Salerno, sfiorando i 2,3 miliardi di euro di valore esportato, con una crescita del 25%: percentuale, quest’ultima, sostenuta principalmente dal settore lattiero caseario e dall’ortofrutta”. È uno dei tanti dati emersi nel corso dei talk di MAGMA, la Mostra Alimentare Gastronomica della Mozzarella e dell’Agricoltura svoltasi al Next Ex Tabacchificio di Paestum.
Si chiude, al termine di una grande serie di attività, la prima edizione del MAGMA. La manifestazione si è contraddistinta per il valore scientifico dei momenti di formazione ed informazione destinati ai protagonisti del settore e ai visitatori del Salone. Si sono susseguiti ben 17 talks in tre giorni, che hanno dimostrato quanto l’agricoltura e il segmento lattiero caseario rappresentino un incubatore di economia diffusa sui territori.
«Sono stati tre giorni intensi. Tanti Ordini Professionali presenti, esperti, Università, Centri di Ricerca, il Nucleo Antisofisticazioni Alimentari, tutti intervenuti con un contributo scientifico tecnico ed informativo notevole – afferma Donato Alfani, ideatore e project manager del MAGMA – in convegni e masterclass d’eccellenza che ci hanno arricchito, sviluppando vari aspetti di un settore estremamente diversificato. Ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile questo evento. Penso davvero che MAGMA possa diventare un evento di grande qualità. Inizieremo subito a progettare la seconda edizione di un format che racconta il territorio attraverso i suoi protagonisti. Elemento cardine è l’insieme dei contenuti, con numerose sessioni formative per le filiere dell’agricoltura, della gastronomia e della mozzarella».
Sicurezza alimentare, valutazione di impatto ambientale e pianificazione del territorio, ma anche il ruolo dell’agronomo del futuro, la gestione sostenibile dei reflui zootecnici, i consorzi e marchi di tutela sono solo una parte dei temi discussi, con ampio spazio anche alle criticità del settore, come l’impatto climatico sulle produzioni foraggere. Tanti i Case Study presentati nel corso della tre giorni di attività, come il progetto “Tomato Trace” sulla tracciabilità del pomodoro, o ancora l’esperienza dell’Azienda Sperimentale Improsta e le connessioni con i progetti di ricerca scientifica realizzati dal Corso di Agraria del Dipartimento di Farmacia dell’Università di Salerno. Non sono mancate storie di resilienza di giovani esperti del settore, che, ristabilito un contatto diretto con il mondo dell’agricoltura in seguito ad un primo allontanamento, si prodigano nel tentativo di innovarla o di proseguire la produzione come stabilito da disciplinare di tradizione familiare e territoriale.
Diversi consorzi di tutela a denominazione protetta si sono riuniti in occasione del taglio del nastro del Salone insieme a Confagricoltura, in un dialogo costruttivo tra produttori a marchio certificato ed istituzioni. Intervenuto nel corso della fase di apertura dell’incontro, il Presidente del G.A.L. Cilento Regeneratio, Luca Cerretani, si è prodigato in favore della tutela e della valorizzazione delle produzioni di qualità, dirigendo il suo invito ai consorzi di tutela del territorio.
Sulla necessità di protezione dei marchi contro l’italian sounding e il rischio di falsificazione è intervenuto il Consigliere regionale Michele Cammarano, che ha sottolineato come “il 78% delle produzioni agroalimentari della Campania provenga dalle aree interne”: «Occorre organizzarsi, interagire con operatori, unirsi per lavorare insieme. L’agricoltura non ha un colore politico. La sostenibilità è il trend del futuro. All’estero si ha una percezione medio-alta della nostra produzione agricola: significa che dobbiamo mantenere standard e parametri altissimi sempre, altrimenti si verifica quello che nel marketing chiamiamo ‘delusione delle aspettative’. La nostra responsabilità è mantenere alta l’asticella, attraverso la formazione, aggiornando le competenze ai massimi livelli e sviluppando il marketing – afferma il Presidente della Commissione Aree Interne – Competere sul prezzo è facile, ma competere sulla percezione della qualità e vendere il prodotto al prezzo che merita è molto più complicato. Servono divulgazione, promozione e capacità comunicativa. Come Regione, per la prima volta abbiamo inteso collegare l’agricoltura con il turismo, in una nuova visione esperienziale».
Agroalimentare che segna una crescita del +11% nel 2023, secondo i dati presentati dall’Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Salerno. La provincia salernitana domina con il settore lattiero caseario e l’ortofrutta: prodotti base della dieta mediterranea, vino, frutta e verdura fresca, ma anche pasta, formaggi, olio d’oliva e salumi. «Il 16% del valore complessivo nazionale è generato da otto regioni del Mezzogiorno – afferma Claudio Mucciolo, Direttore UOC Igiene e Sicurezza Alimenti di Origine Animale Asl di Salerno – Ci sono oltre 195mila imprese della filiera cibo-vino, con un numero di rapporti di lavoro stimati per la prima volta in 580mila unità nella fase agricola e 310mila in quella di trasformazione. Di questi, 200mila operatori sono alle prese con l’agricoltura green».
Gli interventi della tre giorni del MAGMA hanno visto come protagonista anche l’industria della foraggicoltura ed il suo ruolo all’interno del sistema agricolo nazionale. Non sono poche le insidie e le grandi potenzialità del settore foraggero, che gioca un ruolo centrale nell’allevamento del bestiame e nella produzione di prodotti di punta del mercato italiano come latte e carne. Non è mancato, inoltre, un approfondimento sui grani antichi del territorio e sulla loro conservazione, un patrimonio di elevata biodiversità messo a rischio dalle conseguenze attuali e potenziali del climate change.
A stimolare il dibattito sui temi della sostenibilità e del binomio innovazione-ricerca scientifica prodotta dalle università per un’ottimizzazione dell’agricoltura 4.0 e sul recupero di antichi grani e vitigni autoctoni è intervenuta la giornalista Barbara Landi, sottolineando la centralità dell’uomo in un rapporto identitario con la propria terra.
Molto interesse ha suscitato anche lo spaccato sulla biodiversità della flora selvatica e l’agricoltura dei profili aromatici delle erbe spontanee, risorsa fondamentale della cucina della Dieta Mediterranea, con aziende di produzione agricola che diventano “extensive service” a supporto della ricerca scientifica.
In prospettiva di economia circolare, Ester De Martino e Marica Raimondo di Oltre la Bufala hanno presentato un avvincente Case Study sull’impatto di prodotti by-products e co-products all’interno del settore bufalino: in materia di by-products, è stata presentata come risorsa strategica il siero di bufala, con le sue proprietà, da poter riutilizzare come ipotetico superfood, o in campo farmacologico per gli effetti antitumorali, o ancora per la produzione di biobutanolo ed energia a biomasse; in ambito di co-products l’attenzione è scivolata verso la produzione e l’utilizzo di carne di bufala. È emersa, dunque, la necessità di valorizzare e fare luce sul settore zootecnico, spesso demonizzato, ma trainante per l’economia del settore, spinto verso gli obiettivi di sostenibilità e di riduzioni degli sprechi, con ampi dibattiti sullo smaltimento delle acque reflue depurate.
Presente nel corso della Manifestazione svolta a Paestum anche l’Arma dei Carabinieri ed il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute. In presenza del Tenente Colonnello Michele Avagnale, del Tenente Colonnello Rosario Basile e dei Luogotenenti Alfonso Castagna ed Antonio Di Sapia, il convegno ha introdotto le attività del Nucleo NAS, con un focus specifico sulle sofisticazioni alimentari, in ottica non solo repressiva, ma preventiva, a tutela della salute dei consumatori e degli stessi imprenditori agricoli.
Il MAGMA ha accolto, poi, una lunga panoramica del CREA, con i suoi 12 centri di ricerca distribuiti ampiamente sul territorio nazionale per rispondere alle esigenze di settori diversificati: agricoltura e ambiente, nutrizione, cerealicoltura, colture arboree, bioeconomia, viticoltura ed enologia, zootecnia e acquacoltura, con ampia attenzione alle certificazioni. L’intervento del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria si è concluso, in un secondo tempo, con un’esclusiva degustazione di formaggi preparati dai giovani dell’innovativa “Scuola del Casaro”, per trasmettere la passione per il segmento lattiero caseario anche ai giovani e trattenerli sui territori contro lo spopolamento.
Di turismo esperienziale collegato all’enogastronomia, affrontato in prospettiva multidisciplinare, si è parlato nel corso delle sessioni pomeridiane curate dalla consulente in Revenue Management e Marketing Turistico Antonella Guerra, che in due successive giornate diverse personalità in grado di approfondire numerosi aspetti sulle modalità e l’impatto del turismo enogastronomico a livello locale e nazionale.
È un viaggio sensoriale dalla Costiera Cilentana alla Costiera Amalfitana, condotto attraverso gli show cooking e le degustazioni a cura dell’Unione Regionali Cuochi della Campania e dell’Associazione Cuochi Salernitani: dai finger food a base di prodotti del territorio alle paste ripiene basate sui contrasti a base di ricotta, mozzarella e limone sfusato di Amalfi.
In conclusione, la presentazione del libro sulla “Storia della Mozzarella di Bufala. L’Oro bianco della Campania Felix”, a cura di Pasquale Iorio: un viaggio tra tradizioni familiari, quasi a segnare un itinerario tra i migliori caseifici dislocati attraverso la regione Campania.
«Si semina per raccogliere, una prima edizione con contenuti importanti, significativi. Una mostra formativa ed informativa, essenziale per i nostri territori e le nostre aziende», afferma Giancarlo Manzi, Direttore della BCC Banca di Credito Cooperativo Capaccio Paestum e Serino, intervenuto in occasione dei saluti conclusivi della Manifestazione.
«Il coraggio è il magma di una prima edizione – insiste Riccardo Ruocco, Presidente del NEXT – Il coraggio è la premessa di questa essenza. E il magma è l’entità nascosta che lavora dietro le quinte. Una prima edizione che crea i presupposti. Abbiamo voluto realizzare l’expo a tutti i costi, sono tante le iniziative che accompagniamo dall’anno zero. Negli anni diventerà un Salone importante perché le eccellenze del nostro territorio sono agli occhi di tutti. La scommessa è capire un po’ di più di un mondo strategico per il nostro sud e la nostra terra».
«Inizieremo sin da subito a programmare la seconda edizione, ma non voglio dimenticare chi ha reso speciale la realizzazione della prima – afferma in chiusura Donato Alfani, Presidente MAGMA – Desidero ringraziare con grande affetto gli espositori che hanno sposato la prima edizione della manifestazione, gli Enti che ci hanno conferito il loro patrocinio, le Associazioni di Cuochi che hanno partecipato con i loro prelibati piatti ed i nostri Partner, che hanno contribuito alla realizzazione e diffusione dell’evento. Voglio, infine, lasciare sentiti ringraziamenti speciali a Riccardo Ruocco, e a tutto lo staff del NEXT per il supporto e la struttura offerti e la Palumbo & Partners ADV. Nonostante le grandi difficoltà degli ultimi mesi, Gianluca Palumbo e il suo team hanno sempre soddisfatto le nostre richieste con precisione e celerità, permettendo di sviluppare l’identità che abbiamo oggi. Il mio pensiero va, infine, a tutto il prezioso staff organizzativo del MAGMA.