Dopo il lancio in anteprima esclusiva su RepubblicaTV, esce su YouTube “Rospo”, il nuovo videoclip di Martino Adriani realizzato in collaborazione con Pierpaolo Capovilla. Registrato dagli stessi Martino Adriani e Pierpaolo Capovilla con i rispettivi cellulari, e montato da Denise Galdo (Guns for Bunnies), il video che accompagna “Rospo” è minimale, grezzo: i toni del rosso e del nero la fanno da padrone, a voler sottolineare la natura caustica e, al contempo, essenziale, del brano.
IL SINGOLO
“Rospo” non è propriamente un inedito. Il brano vede luce, infatti, circa un anno fa, pubblicato all’interno di “Occhi”, album che raggiunge ottimi riscontri di critica che lo portano fino agli studi di Rai Radio 1 e La Repubblica, oltre alle segnalazioni su Fanpage, Sky TG24, Rumore.
«Questa nuova versione di “Rospo” nasce dalle ceneri della versione pubblicata all’interno del mio album “Occhi”, quasi un anno fa, ormai. Oggi, risorge grazie all’importante contributo di Pierpaolo. Seguo Pierpaolo dai tempi dei One Dimentional Man, e Il Teatro degli Orrori è una delle band con cui sono letteralmente cresciuto: va da sé che questa collaborazione mi abbia regalato un grande gioia! Il fatto che Pierpaolo sia rimasto colpito da “Rospo” al punto da metterci, oltre alla faccia e alla voce, anche la penna, mi onora e mi inorgoglisce! Credo che, grazie al suo apporto, la canzone abbia preso una piega ancor più romantica e, per alcuni aspetti allegorici, anche “politica”!».
Già frontman di band quali One Dimensional Man e Il Teatro degli Orrori, Pierpaolo Capovilla non si è limitato a cantare sul brano, ma ha contribuito a dare nuova linfa a “Rospo”, riscrivendo il testo del brano a 4 mani insieme a Martino.
«Una collaborazione del tutto inattesa, quasi casuale, ma sorprendente nel suo esito. Una canzone scritta veramente a quattro mani, frutto della coniugazione di due posture narrative diverse, che abbiamo voluto far convergere. Sono strafelice, perché alla fine questo pezzo rivela (ora faccio l’oste che celebra il suo stesso vino, abbiate pazienza!) un’eleganza e un fascino a cui io, impenitente boomer rockettaro, non sono abituato. Insomma, per come la vedo io, una gran bell’avventura! E non posso che ringraziare Martino per avermi coinvolto!»