Una co-produzione Liberaimago con Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini e il supporto del Teatro Area Nord di Napoli.
Sabato 27 (ore 19.00) e domenica 28 gennaio (ore 18.00), al Teatro Area Nord (Via Nuova Dietro La Vigna, 20 – parcheggio interno gratuito), andrà in scena “La Macchia”, una co-produzione Liberaimago con Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini e il supporto del Teatro Area Nord di Napoli. In scena: Francesca Borriero, Emanuele Valenti e Michelangelo Dalisi.
Il testo, scritto da Fabio Pisano, anche regista, vive di una profonda incomunicabilità tra i dramatis personae presenti sulla scena; una incomunicabilità al limite con l’assurdo; i dialoghi sono stretti, brevi, freddi, alternati a momenti monologanti che sembrano parlare più ad un “altrove” che all’interlocutore di turno. Ognuno dei tre dramatis personae vive una propria condizione “confinata”, nessuno in quell’appartamento è a proprio agio, né i proprietari, né l’ospite, giunto lì per un preciso e banale motivo. La particolarità del testo è la presenza di “didascalie” poetiche, delle vere e proprie sillogi che sono inserite per essere recitate, ma che possono, in una messa in scena che decide di privarsene, anche lette come semplici didascalie. «La Macchia – spiega Fabio Pisano – è un testo in cui c’è la deliberata volontà di non ascoltarsi che qualcuno può tradurre con teatro dell’assurdo; ma per quanto mi riguarda è molto lontano, l’assurdo, qui. L’assurdo in qualche modo conforta. La Macchia non può confortare. S., il personaggio chiamato S., indossa un abito e viene da un posto (il piano terra del palazzo in cui vive lui e in cui vive la coppia a cui si rivolge per il problema presente sul soffitto del suo bagno) che lo caratterizzano e lo caratterizzeranno agli occhi dei due, agli occhi di Lui e Lei in maniera imperitura. Non si scappa, da lì – conclude l’autore e regista – non c’è frontiera che puoi superare, quando qualcuno non vuole ascoltarti».