Si concluderà domenica 22 ottobre al Cinema Modernissimo la nona edizione di successo del “Premio Fausto Rossano” con il premio speciale a Nando Paone

Domani, a Palazzo Fondi, l’ultimo appuntamento con gli incontri e le proiezioni di “Corpi Sospesi” prima della giornata finale di premiazione.

 

Si concluderà domenica 22 ottobre, al Cinema Modernissimo (via Cisterna dell’Olio, 49), dalle ore 10.30 alle ore 13.00, la nona edizione di successo del “Premio Fausto Rossano”, dal titolo “Corpi SOSpesi”, ideato dall’associazione Fausto Rossano, organizzato grazie al contributo della Regione Campania e della Film Commission Campania e che ha ottenuto il patrocinio del Comune di Napoli.

Dopo le ultime proiezioni di “Corpi Sospesi” alla presenza dei registi, che avranno luogo domani, sabato 21 ottobre, a Palazzo Fondi (Via Medina, 24), dalle ore 19.00 alle ore 22.00, si svolgerà domenica, al Cinema Modernissimo, la giornata conclusiva del Festival con la premiazione dei vincitori. Sarà, infatti, consegnato il “Premio speciale Fausto Rossano” a Nando Paone per l’interpretazione ne “Il mare che muove le cose” e sarà proclamato il vincitore del II concorso letterario “Il cielo è sempre più blu racconti su Cinema e Salute”La giuria, presieduta dalla giornalista Titta Fiore, è composta da Agnese Nano (attrice), Stefano Bory (professore di sociologia dei processi culturali, Sergio Sivori (regista, attore), Assunta Maglione (psichiatra), Gina Annunziata (professoressa di storia del cinema) e Federico Russo (psichiatra, direttore del Festival “Lo Spiraglio”). 

Il Festival è dedicato alla figura dello psichiatra napoletano Fausto Rossano scomparso nel 2012 che, come ultimo direttore dell’ospedale psichiatrico Leonardo Bianchi e poi come responsabile del Dipartimento di Salute Mentale di Napoli, si impegnò attivamente per la chiusura dei manicomi. «Sulla scia dell’idea culturale di mio padre, di attenzione ai bisogni delle persone nei loro contesti – spiega Marco Rossano, direttore del Premio – accendiamo i riflettori sul grido di aiuto che si alza da più parti mai come in questi anni. Da qui il motivo del titolo: “Corpi SOSpesi”. La nona edizione ha voluto appunto lanciare un SOS rispetto a quella che si palesa sempre più come una vera emergenza socioculturale, con pesanti ricadute sul benessere psicofisico delle persone».

Le 47 opere in concorso sono state divise in 7 categorie (Cortometraggi, Documentari, Laboratori, Animazioni, Focus Campania, Studenti, Scuole) in linea con l’orientamento internazionale del Festival e con il suo respiro multiculturale. I lavori sono giunti, infatti, da 17 paesi diversi e si è data una particolare attenzione ai corti di animazione, alle produzioni italiane, alle opere dirette da più di un regista e, infine, alle registe donne (più di 20 quest’anno). Le opere candidate affrontano numerose, delicate tematiche. Tra le altre, la salute mentale, l’aborto e la maternità mancata, l’Alzheimer, la terza età, la promozione sociale, la marginalizzazione, la violazione dei diritti umani, la violenza sui minori, le storture dell’ultranazionalismo, lo sfruttamento sul lavoro, il senso di inadeguatezza, le barriere di retrive tradizioni culturali, l’elaborazione del lutto, l’identità sessuale e l’ossessione per il successo. Da segnalare un tema poco considerato da molti, lo stress da lavoro creativo e un altro estremamente attuale come l’intelligenza artificiale. L’argomento, però, senza dubbio più presente tra le opere in concorso di questa nona edizione è la solitudine. La tematica è così trasversale da comparire praticamente in ogni categoria, in cui vengono raccontate diverse sfumature di un problema che attanaglia gran parte della nostra società, specialmente dopo gli ultimi tre anni con le conseguenze della pandemia da COVID-19.