Secondo appuntamento della terza settimana della diciassettesima edizione di ..incostieraamalfitana.it Festa del Libro in Mediterraneo con i “salotti” delle novità letterarie in concorso per il Premio costadamalfilibri, opera del maestro ceramista vietrese Nicola Campanile, nelle sezioni Narrativa/Saggistica, Giallo/Noir, Antologia. Mercoledì 14 giugno, infatti, presso la Chiesa di Santa Maria de’ Lama, nel centro storico di Salerno, ore 19.00, in concorso Raffaella Imbriaco con “L’Orsa” (Giovane Holden) e Carlo Parente con “I monti di sopra” (Giovanna Scuderi). Con la collaborazione del Club di Territorio di Salerno del Touring Club Italiano.
Germania, anni Quaranta. Hildegard, protagonista de “L’Orsa” della scrittrice calabrese Raffaella Imbriaco, è una ragazza solitaria, cresciuta nei boschi della Turingia senza una vera famiglia, affidata all’uomo che ha causato in un incidente di caccia la morte del padre. Imbevuta di ideologia nazista, annega la sua gioventù tra le pagine del Mein Kampf, i documentari di Leni Riefenstahl, i raduni della gioventù hitleriana, fino a maturare per il Führer una sorta di venerazione. Lasciata a sé stessa, fragile e indomita al contempo, la ragazza non è a suo agio nei rapporti con gli altri e ben presto si guadagna l’appellativo dispregiativo di Orsa tra i suoi compagni di liceo. L’incontro con un ufficiale delle SS che le propone un lavoro in qualità di segretaria in un campo di concentramento, con il compito di schedare i prigionieri e di smistarli ai vari incarichi, svolta il suo destino. La vita al campo la costringe a interrogarsi sulle sue certezze, sulle sue aspettative, perfino sulla validità del progetto nazista di cui fino a quel momento non ha mai dubitato. Poi, un giorno, mentre si trova in infermeria, incrocia lo sguardo di un prigioniero appena giunto al campo. Il romanzo affronta con pudore l’altro volto dell’olocausto, quello che vede in prima linea le donne tedesche, non le Maria Mandel o le Gertrud Scholtz-Klink che, attratte dal fascino malefico del nazismo e dei suoi leader, divennero delle spietate fiancheggiatrici, ricoprendo ruoli di prim’ordine nei campi di concentramento, ma le Altre, quelle decise a fare i conti con i fantasmi del proprio passato e a pagare il tributo imposto dalla dignità umana alla Storia.
A volte la memoria della propria vita scorre davanti agli occhi come un film, a spezzoni disarticolati, slegati. Riunirli quegli spezzoni, superare la dimensione onirica che spesso affiora e sconcerta, farne un unicum, dare un senso a scelte ed eventi, è questo che l’io narrante de “I monti di sopra” dello scrittore beneventano Carlo Parente si propone in un lavoro di scrittura nel quale la sua voce si intreccia e alterna con l’altro sé stesso, quel Paolo che nel corpo centrale del romanzo deciderà che “non è”, “non può essere” sempre un “sughero galleggiante in balìa delle onde della vita”. Di qui la decisione di allontanarsi dalla Sicilia dove è stato condotto senza che lo volesse, per inseguire altrove il sogno di una vita fatta di solidarietà e felicità. Ma dovrà fare i conti con il fato.
Con gli autori si intratterrà il direttore organizzativo di ..incostieraamalfitana.it Alfonso Bottone che, tra gli “Incontri d’Autore”, parlerà con la scrittrice salernitana Gaetanina Longobardi di “Armonia amalfitana” (Delta3). Il Medioevo riflette la vita della giovane Susanna, l’evoluzione necessaria per scoprire i propri limiti e sentire un legame che arriva fino a noi. Perché i luoghi che assistono i combattimenti sono proprio di fronte, l’amore che inchioda il cuore di Susanna vive tra Salerno e Amalfi e gli uomini ancora oggi fingono di dominare l’azzurro del mare.
A seguire, con gli interventi artistici di Luisa Rizzo, Giustina Gambardella, Umberto Raiola, Désirée Blundi, Angelo Loia, la cerimonia di consegna del Premio Dolce e caffè, prestigiosa azienda pasticciera di Salerno, a tre “DonneinCultura” salernitane: l’artista Zhena PranoArt, l’autrice Maria Teresa Schiavino, l’attrice e cantastorie Flavia D’Aiello.