L’accordo pluriennale fino al 2027 che è stato firmato per il settore del tabacco italiano tra MASAF e Philip Morris Italia rappresenta un tassello fondamentale per la continuità e lo sviluppo sostenibile della coltivazione in Italia, che è il primo paese produttore di tabacco greggio a livello europeo con circa 1/3 dei volumi totali.
Si tratta di impegni importanti per il nostro Paese, che vengono ormai confermati dai primi anni 2000 e che esplicano effetti economico-occupazionali rilevanti nei territori di produzione, con investimenti fino a 500 milioni di euro in 5 anni e con un coinvolgimento di circa 30.000 addetti nelle varie fasi di produzione e lavorazione. L’accordo di filiera che ora tradurrà operativamente nei territori di produzione gli obiettivi dell’intesa politica sarà realizzato da Philip Morris insieme a Coldiretti e all’Organizzazione Nazionale Tabacco Italia (ONT Italia), con impegni di acquisto che riguardano circa il 50% dell’intera produzione nazionale di tabacco (21.000 tonnellate) a cui si aggiungono azioni di stimolo e supporto alle aziende agricole in favore dell’innovazione, della transizione energetica e digitale e con attività di formazione continua degli operatori, con un focus particolare sui giovani.
“Siamo molto soddisfatti della conferma degli impegni di investimento in Italia da parte di Philip Morris – ha dichiarato Gennarino Masiello, presidente di ONT Italia – poiché con questo accordo viene messo in sicurezza il futuro della produzione italiana di tabacco fino al 2027 e, contestualmente, si rafforzano i progetti e le attività per favorire processi di innovazione sui diversi ambiti della sostenibilità. Il modello integrato di filiera che ne deriva è aperto a tutti i produttori che ne condividono i principi e gli standard qualitativi che definiscono il perimetro di azione, anche come nuovi ingressi, ed è attualmente lo strumento programmatico in grado di assicurare le migliori prospettive di stabilità, sicurezza, prevedibilità e vicinanza alle continue sfide della produzione, come hanno dimostrato i diversi interventi economici straordinari negli ultimi anni.”