Rilanciare il piccolo villaggio del Monte Faito, a Vico Equense, rendendolo attrattivo e frequentato tutto l’anno. Sarà questo il tema della IX Edizione del Premio Convivialità urbana che negli anni è diventato un appuntamento atteso non solo dai progettisti, professionisti e studenti, ma anche dalle amministrazioni che lo adoperano come una pratica di partecipazione civica per la riqualificazione di aree abbandonate o degradate. Dalla nascita fino ad oggi, sono stati circa 500 i progetti candidati nelle otto precedenti edizioni del Premio Convivialità Urbana, provenienti non solo dall’Italia ma anche dall’estero a riprova di quanto sia importante e forte il rapporto tra i territori della Ue.
Il Premio
Il premio Convivialità Urbana, ideato dall’Associazione Napolicreativa, presieduta dall’Architetto Grazia Torre, è un progetto di promozione e valorizzazione dei territori, che accende i riflettori del pubblico e dei media su luoghi dimenticati, abbandonati, ma di straordinaria bellezza o interesse architettonico. L’obiettivo del Premio è quello di raccogliere idee per la riqualificazione di un luogo o di una struttura, discuterne con gli abitanti e sceglierne poi le migliori in maniera trasparente grazie anche al voto dei cittadini.
L’obiettivo è quello di aumentare la consapevolezza del patrimonio culturale di cui siamo custodi e la responsabilità che abbiamo verso di esso.
Ai vincitori sarà assegnato un premio in denaro: 1°- 7000 €, 2°- 2500 €, 3°- 1500 €. Come ogni anno ci sarà anche una gara sull’ omonima pagina Facebook, con un Premio WEB di 500 € per il progetto più votato.
In Monte Faito dall’800 a oggi
Al centro della IX Edizione c’è la riqualificazione di alcuni edifici grandi e piccoli sparpagliati, semi diruti, e immersi nel verde del Monte Faito, nel Comune di Vico Equense, nell’area metropolitana di Napoli, da ripensare come moderno centro sportivo, con spazio benessere, area eventi e centro di cultura enogastronomica locale.
Con i suoi 1400 metri slm, il Monte Faito è il punto più alto della catena dei Monti Lattari e segna l’inizio della Penisola sorrentina. Si estende territorialmente in diversi comuni della penisola; come località turistica, ha avuto un forte incremento dalla seconda metà del XX secolo, quando furono costruiti numerosi alberghi e villette residenziali, oltre ad un centro sportivo con piscina. Sotto il regno dei Borbone, le foreste venivano utilizzate anche per la produzione di ghiaccio una vera rivoluzione per l’epoca. La vocazione dell’area era agricola, con diversi allevamenti di bestiame.
A metà dell’800 il Monte Faito fu al centro di una grande rivoluzione grazie al Conte Girolamo Giusso, appassionato di alpinismo, che ne acquistò gran parte con l’obiettivo di farne una valle alpina tanto da farsi costruire uno chalet in stile svizzero.
Negli anni cinquanta del 900, il Monte Faito cominciò a popolarsi di piccole case di montagna, venne costruito il nuovo santuario di San Michele Arcangelo, e nel 1952, fu collegato a Castellammare di Stabia da una funivia, che ancora oggi copre l’intero percorso in otto minuti. Un autobus di linea partiva da Napoli per il Faito, mentre diventava sempre di più una meta turistica d’élite, tanto che anche Alcide De Gasperi vi trascorse alcuni periodi. Al Piazzale Funivia c’era un Ufficio Postale, una Stazione Meteo perfino un Cinema, il Ciclamino, una scuola, una Caserma dei Carabinieri e un’infermeria.
Nel 1955, nelle vicinanze del santuario, furono inoltre impiantati dei ripetitori della RAI per il servizio televisivo. Proprio in quegli anni la neonata associazione “Amici del Monte Faito” si autofinanziò costruendo sulla montagna, a pochi passi dalla casa del Conte Giusso, un centro sportivo con una Baita, spogliatoi, campi da tennis e diverse aree dedicate allo sport. Come dicevamo, fino ai primi anni ottanta il Faito fu attrattivo per un turismo raffinato, e si svolgevano lì gare di livello internazionale automobilistiche ed ippiche, premi del cinema ed eventi di gala. In seguito però iniziò lentamente il declino. Quasi disabitate le bellissime strutture alberghiere che erano state modello in Italia di benessere e bellezza, e abbandonate le numerose ville e chalet, oggi si pensa a un recupero dell’area con un turismo ecosostenibile, che apprezzi i piaceri della montagna a pochi passi dal mare.
Chi può partecipare
Il bando è aperto a singoli progettisti e a gruppi di lavoro eterogenei coordinati da un laureato in Architettura, Ingegneria o Design. Ai gruppi possono partecipare anche non laureati o laureati di altre discipline. Il bando completo è pubblicato ufficialmente sul sito dell’Associazione Napolicreativa, www.napolicreativa.com in una sezione dedicata, e sarà divulgato attraverso il portale Europaconcorsi e altri portali di settore.
Timing
Il termine ultimo per la consegna degli elaborati è venerdì 5 maggio 2023. La mostra dei progetti, la gara e la premiazione si terranno tra il 9 e l’11 giugno 2023 a Vico Equense al Complesso Monumentale SS Trinità e Paradiso.
Anche quest’anno il Premio godrà del contributo del Bando per la promozione della Qualità dell’Architettura, della Regione Campania e del Patrocinio del Comune di Vico Equense. Partner di questa edizione sono l’Ordine e la Fondazione degli Architetti PPC di Napoli e Provincia. Il Premio è patrocinato dal Dipartimento di Architettura della Federico II di Napoli, dall’ Ordine degli Ingegneri di Napoli, dall’ ANIAI, dal Rotary Club Napoli.
Giuria Tecnica
Lorenzo Capobianco, presidente Ordine Architetti Napoli
Vincenzo Corvino, presidente Fondazione Ordine Architetti Napoli
Benedetto Migliaccio, vicesindaco Vico Equense
Michelangelo Russo, direttore DIARC Federico II Napoli
Paola Marone, presidente FEDERCOSTRUZIONI
Massimiliano Rendina, docente Dipartimento di Ingegneria Unicampania
Giovanni Bellaviti, B+C STUDIO
Michele Rossi, PARK ASSOCIATI
Gino Garbellini, PIUARCH
Luca Picardi, FRAME STUDIO vincitore della scorsa edizione.
Comitato Scientifico
Francesca Brancaccio – Studio B5
Maria Cerreta, coordinatrice del Corso di Laurea quinquennale DIARC Federico II
Renata Picone, direttore Scuola Specializzazione Beni Architettonici e del Paesaggio Federico II,
Dario Russo, Associazione Profaito
Rossella Traversari, Studio Gnosis