La risposta dell’A.I.A.S. di Avellino alla denuncia di Arianna, l’insegnante di Mercogliano

Riceviamo e pubblichiamo:

Eravamo certi, conoscendone bene concretezza e sensibilità, che il Commissario Straordinario dell’A.I.A.S. di Avellino, Dott. Maurizio Arci avrebbe dato una risposta immediata alla richiesta di aiuto lanciata da Arianna, l’insegnante di Mercogliano (AV), affetta da sclerosi multipla e costretta su di una sedia a rotelle, a cui da oltre un anno l’ASL di Avellino ha sospeso i trattamenti riabilitativi regolarmente prescritti dai Medici ed indispensabili per il trattamento della sua patologia. “Ho la sclerosi multipla e l’ASL mi nega le fisioterapie da un anno”, sono state, infatti, le gravi parole di denuncia di Arianna, che ci hanno profondamente toccato nell’anima ed a cui l’A.I.A.S. di Avellino non è rimasta indifferente offrendo tempestivamente sostegno e professionalità, in maniera del tutto gratuita e volontaria.

Questa volta, nessun appello e nessuna indignazione da parte del Commissario A.I.A.S., solo interventi concreti. Interventi concreti a fronte dell’impassibilità più volte dimostrata dalla Regione e dall’ASL nei confronti delle richieste inevase di servizi alla salute da parte di disabili gravi, che rivendicano il loro diritto alle cure ed alla continuità assistenziale nel pieno rispetto dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza).

A nulla sono valse le interrogazioni dell’A.I.A.S. sulle cause della mancata ottemperanza di una sentenza del TAR di Salerno che ribadisce, in maniera chiara ed esaustiva, la significatività dello storico centro di riabilitazione di Avellino di via Morelli e Silvati.

Una struttra così importante  a sostegno dei bisogni di salute di una moltitudine di disabili gravi, per lo più minori, che conterrebbe il dispendioso fenomeno della migrazione sanitaria e che restituirebbe opportunità lavorative a numerosi professionisti della riabilitazione.  

Non è vero, infatti, che sul territorio si registra carenza di professionisti della riabilitazione, così come non è vero che la città di Avellino è priva di centri e strutture sanitarie di riabilitazione.

Il personale qualificato c’è così come esiste il centro AIAS di Avellino, la cui riapertura non graverebbe affatto sulle economie regionali in quanto già annoverato tra le strutture accreditate e convenzionate prima della sua chiusura. 

Allo stato attuale, la Regione Campania e l’ASL di Avellino avrebbero dovuto ottemperare alla sentenza del TAR di Salerno dello scorso 26.08.2022 – che ha accolto il ricorso presentato dall’A.I.A.S. di Avellino – e prendere atto della vigenza dell’accreditamento del Centro A.I.A.S., di straordinaria importanza per la città di Avellino e per l’intero territorio irpino, assolutamente bisognoso di servizi riabilitativi per la presenza di numerosissimi disabili gravi (oltre 400 prima della chiusura del centro), molti dei quali in età evolutiva, oltre che di sostegno per i loro familiari.

Una deplorevole vicenda umana, quella di Arianna,  animata da una condotta omissiva e lesiva dei diritti umani, che mortifica la dignità dei disabili, dei loro familiari oltre che della lunga e pregevole tradizione medico-riabilitativa vantata dall’A.I.A.S. Nazionale e dalla storica sezione di Avellino a cui solo la sensibilità e la competenza del Commissario Arci, al timone dell’A.I.A.S. di Avellino da ormai cinque anni, hanno potuto dare un aiuto concreto .

Il nostro auspicio, quindi, è che il Governatore De Luca, animato dal buon senso e dalla sana emotività che lo contraddistinguono, possa ridare vitalità al centro A.I.A.S. di Avellino così fondamentale per chi rivendica “bisogni speciali” come Arianna che, nel ringraziare l’A.I.A.S. ed il suo Commissario, non smette di sperare che “le tante spine possano ben presto tramutarsi in boccioli”.

Una delegazione di Terapisti dell’A.I.A.S. di Avellino – Onlus