Feudi di San Gregorio, azienda vitivinicola leader del Sud Italia e uno dei principali marchi del vino italiano, ha presentato i principali risultati del rapporto aziendale di sostenibilità 2022: un programma di intervento puntuale e consolidato, frutto di un impegno pluriennale nel settore in termini ambientali, sociali ed economici.
Divenuta B Corp nel giugno del 2022, Feudi di San Gregorio – già società benefit, certificata Equalitas nonché membro di Co2alizione Italia, insieme ad altre 60 aziende italiane di primissimo piano impegnate nella neutralità climatica – riversa il proprio impegno, come da statuto, nella tutela e valorizzazione della bellezza del patrimonio ambientale, sociale e culturale del territorio irpino e della sua comunità.
Forte della convinzione che la sostenibilità non sia solo un percorso di rigenerazione ambientale e sociale bensì il fulcro di un programma strutturato di miglioramento della performance aziendale, il Presidente di Feudi di San Gregorio Antonio Capaldo ha illustrato i numerosi progetti sviluppati nel 2022 in tale direzione: dall’implementazione di metodi di coltivazione a sempre minore impatto (sviluppati in partnership con centri di ricerca nazionali e internazionali), all’adozione di componenti di packaging sempre più sostenibili, all’utilizzo esclusivo di energia da fonti rinnovabili fino ai progetti nel sociale, quale la partecipazione, in qualità di socio fondatore, alla Fondazione San Gennaro di Napoli.
“Come peraltro per tante aziende che operano a contatto con la terra, la nozione di rigenerazione – ambientale ma anche culturale e sociale – è parte integrante del nostro DNA e orienta da sempre i nostri programmi di sviluppo. Negli ultimi anni, il nostro piano si è progressivamente strutturato, grazie anche alla trasformazione in società Benefit e agli impegni presi in sede di certificazione, coinvolgendo tutta la nostra comunità di riferimento e i nostri principali stakeholders. E più abbiamo investito e preso impegni “apparentemente” onerosi (come ad esempio nei confronti dei nostri conferenti di uva), più l’azienda ne ha beneficiato anche a livello economico, grazie ad una nuova consapevolezza strategica e operativa. Porsi dei vincoli operativi anche stringenti – quanto mai giustificati peraltro quando si parla del nostro – obbliga a trovare strade nuove per valorizzare il proprio lavoro. Così sostenibilità e profitto possono diventare un binomio, all’insegna dell’impegno responsabile di lungo termine.”
Un programma ad alto impatto volto a definire la portata degli impegni aziendali, in primo luogo, nei confronti della propria comunità e degli stakeholders di riferimento, e da cui discendono obiettivi progressivi misurabili e concreti su diverse direttrici.
A cominciare dall’impegno nei confronti dell’Irpinia, una delle culle della nuova viticultura europea – grazie all’unicità del proprio suolo – a cui la storia di Feudi di San Gregorio è legata a doppio filo e per la quale rappresenta un’immensa banca dati genetica votata alla biodiversità come valore da preservare e valorizzare.
In tal senso, creare valore per la propria terra significa per Feudi proteggerne le risorse naturali. Dal 2012 l’azienda produce energia fotovoltaica a copertura del 10% dei propri fabbisogni ed ha incrementato, in modo progressivo, la percentuale di acquisto di energia prodotta da fonti rinnovabili. Da gennaio 2021 l’azienda utilizza esclusivamente energia proveniente da tale tipologia di fonti. Nel corso del 2022 sono stati inoltre realizzati due ulteriori campi fotovoltaici che hanno consentito di coprire, tramite l’autoproduzione, il 40% del fabbisogno energetico. Un’ottimizzazione significativa che ha riguardato anche il consumo di risorse idriche, grazie anche alle vasche di recupero dell’acqua piovana: oggi il ricorso a fonti esterne di approvvigionamento di acqua per i vigneti è stato azzerato.
Uno dei principali punti di forza dell’azienda risiede nella solida e sempre crescente interdipendenza con i propri fornitori, in particolare nei confronti dei conferenti di uva tramite un costante scambio di cultura e know-how per la promozione e condivisione di pratiche sostenibili e circolari.
Feudi di San Gregorio ha, pertanto, implementato una politica di contratti pluriennali con i propri conferenti d’uva impegnandosi ad acquisire la totalità della loro produzione ad un prezzo predeterminato. A seguito della crisi causata dalla pandemia da Covid-19, l’azienda ha offerto un nuovo contratto quinquennale ai suoi conferenti a partire dalla vendemmia 2021.
Tra gli obiettivi, senz’altro un ulteriore rafforzamento del programma di filiera per i conferenti d’uva tramite nuove soluzioni assicurative e finanziarie e l’allungamento progressivo della durata dei contratti fino a 10 anni.
L’impegno di Feudi di San Gregorio nei confronti della sostenibilità è, inoltre, strettamente legato alla promozione dell’arte e della cultura quali leve per arricchire ed ispirare la propria comunità oltre che asset-chiave per la generazione di valore condiviso.
Come parte di questo impegno, dal 2014 l’azienda ha coinvolto noti artisti contemporanei nella realizzazione di opere site-specific, riprese in etichette in edizione limitata, il cui ricavato viene integralmente devoluto alla Fondazione di Comunità San Gennaro impegnata in progetti di sviluppo sociale per il Rione Sanità di Napoli. All’artista romano Pietro Ruffo, fra i più apprezzati nell’intero panorama nazionale, è stato affidato il compito di realizzare l’opera del 2022, “Il Canto della Terra” – un’anfora decorata con il racconto della vita del vino – oltre che l’etichetta in edizione limitata che ha valorizzato, quest’anno, 1.998 esemplari di DUBL +, il metodo classico a base Greco che da oltre 15 anni l’azienda sperimenta con successo. Tutte le bottiglie sono state vendute per un totale di 50.000 euro devoluti alla Fondazione San Gennaro.
Ulteriori punti chiave del programma di sostenibilità di Feudi di San Gregorio risiedono nella valorizzazione delle persone che lavorano all’interno dell’azienda – in linea con il proprio codice etico introdotto nel 2018 – e nel coinvolgimento dei clienti nell’apprezzamento della cultura, dei valori del territorio e della convivialità positiva che il vino rappresenta.
Nel corso degli ultimi anni, in controtendenza rispetto alle pratiche agricole diffuse, l’azienda ha ridotto l’incidenza dei lavoratori stagionali e a tempo determinato, trasformandone la quasi totalità in dipendenti a tempo indeterminato, attraverso l’adozione di strumenti innovativi come il Contratto
Banca Ore.
Due gli asset fondamentali su cui si fonda la valorizzazione delle persone all’interno dell’azienda: il riconoscimento e la valorizzazione del merito – attraverso la partecipazione diretta dei dipendenti ai risultati aziendali – e l’intensificazione della proposta formativa tramite un piano variegato, in primis sul codice etico stesso, sul diritto alla sicurezza e sulla meritocrazia e la valorizzazione professionale.
Ad aprile, inoltre, prima di ogni intervento governativo volto ad ottimizzare la fiscalità su interventi analoghi, l’azienda ha erogato una somma extra di 1.000 euro netti a tutti i collaboratori per un sostegno a fronte del “caro bollette”.
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Nel proprio percorso di sostenibilità, Feudi di San Gregorio punta ad un coinvolgimento attivo dei propri clienti, raccogliendone i feedback e declinandolo in iniziative concrete sul territorio, quale il progetto Visionary Chef che, attraverso un manifesto che sintetizza i valori di sostenibilità dell’azienda, offre ai consumatori esperienze tangibili ed “immersive” in tali valori.
Rendere sostenibile il proprio packaging è un altro obiettivo-chiave del programma di sostenibilità di Feudi. Rispetto al 2021 è stato ridotto il “peso-vetro” del 75% della produzione e, nel corso del 2022, l’azienda ha scelto di confezionare i propri vini, anche per gli omaggi natalizi, in carta riciclabile con certificazione FSC: un’occasione per comunicare direttamente ai consumatori, attraverso le scatole, il proprio programma di sostenibilità.
Il Presidente Capaldo ha, inoltre, annunciato alcuni degli obiettivi di sostenibilità che caratterizzano il programma 2023 – fra cui il raggiungimento della totale carbon neutrality entro il 2030 nonché la creazione di un vero e proprio “distretto Feudi” con il pieno coinvolgimento dei conferenti d’uva – in linea con il proprio impegno verso un modello di business sostenibile ma anche nei confronti delle future generazioni tramite la creazione di un paradigma rigenerativo di sviluppo.