La Fondazione Elpis di Milano ha concluso ieri nella frazione Albori di Vietri sul Mare l’attività artistica “Una Boccata d’Arte 2022” – il festival con 20 artisti in 20 borghi tra i più belli d’Italia, che porta l’arte contemporanea nei piccoli centri ricchi di storia, natura e bellezza – con la consegna del libro “b’a – 20 artisti, 20 borghi, 20 regioni”, che è stata preceduta lo scorso mese dal filmato andato in onda su skyart, che raccontava l’intero progetto. Il libro è stato consegnato dal sindaco di Vietri sul Mare, Giovanni De Simone e dall’assessore alla ceramica Daniele Benincasa, alla presenza dell’architetto e designer Giancarlo Solimene, di Chiara D’Amico, coordinatrice del progetto, a diversi abitanti di Albori, tra i quali Maria Del Pizzo e Michele Avallone, che sono stati parte attiva del progetto. La Fondazione, che si è fatta carico dell’intero progetto, aveva selezionato, in abbinamento con Albori, l’artista visivo pugliese Fabrizio Bellomo, che aveva improntato il progetto “Albori è destinata a scomparire?” in cinque interventi tra il performativo e il materiale: l’iconografia della Sagra delle palle di ciuccio (dove sono stati dipinti dei piatti del buon ricordo con una mula alla quale, secondo la tradizione, venivano attaccati dei genitali costituiti da ortaggi, di cui l’animale veniva liberato appena giunto alla festa); il rifacimento della fontana del Cesare, di proprietà privata, realizzato da Emilio Pellegrino che, con le sue produzioni “a scaglie triangolari di ceramica”, aveva già realizzato per la frazione vietrese numerosi vasi di arredo urbano; le targhe toponomastiche utilizzando ‘gli scagnanome’, rivenuti grazie alla memoria storica di Maria e Michele, abitanti di Albori; una targa in ceramica con qrcode che raccontava la storia della Casa di Maria; l’installazione temporanea a led “Hotel Fuenti”.