Taglio del nastro per il Teatro “99 Posti” di Mercogliano con la “La Pasqua Bassa”

Taglio del nastro in grande stile per il Teatro “99 Posti” di Mercogliano, che dedica la stagione all’universo femminile, con l’intrigante leit motiv “Se Shakespeare fosse donna”. Domenica 30 ottobre, alle 18.30, sipario sullo spettacolo “La Pasqua Bassa”, di Roberto Negri e Antonio Del Giudice, autore dell’omonimo romanzo, con l’adattamento teatrale del drammaturgo e dello scrittore. La Compagnia “Officina Dinamo”, nota al pubblico per il suo percorso di sperimentazione, porterà in Irpinia una performance che ha ottenuto lusinghieri apprezzamenti dalla critica. La produzione è della Compagnia Tiberio Fiorilli diBari. In scena, Cristina Golotta, Federica Pizzutilo, Liliana Randi, Giacomo Mattia, con la partecipazione straordinaria di Roberto Negri, che ne è il regista. L’assistente alla regia è Cecilia Guzzardi, le musiche sono di Marcello Fiorini. Ad accogliere Roberto Negri, tra i più celebri drammaturghi italiani, Gianni Di Nardo ed Elena Spiniello, che hanno curato la selezione delle opere del cartellone, con il sindaco di Mercogliano, Vittorio D’Alessio, il vice-sindaco Stefania Di Nardo e l’assessore alla Cultura, Barbara Evangelista. La trama accende i riflettori sul Sud, dopo la guerra, narrando i sentimenti ed il vissuto popolare. Due donne, una madre ed una figlia, imparano a parlarsi, a conoscersi. La guerra, infatti, ha ucciso gli uomini di una famiglia contadina. Le due donne aprono l’anima l’una all’altra, superando, così, la routine del duro lavoro nei campi e del dolore nascosto. Alla narrazione di stampo verista, si aggiungono tanti elementi contemporanei, come l’inquietudine, l’incertezza, il senso di precarietà, con quel sapore amaro che genera tante paure. “ Il nostro Teatro- commenta Gianni Di Nardo- è l’unico ente culturale del Paese a dedicare una stagione alle donne, alla loro storia, alla loro interiorità. Con la sua introspezione, Roberto Negri, già in passato presente nel nostro cartellone, indaga e racconta, con accenti poetici, la sensibilità femminile, ma anche il coraggio, la resilienza delle donne che, da sempre, sono il motore del cambiamento”-. Un’inaugurazione in grande stile, dunque, per comprendere la società che cambia, attraverso la capacità di amare, di soffrire, di rialzarsi delle donne e dei semplici, per un messaggio di pace e di speranza