Al Rosmarino, sulla spiaggia di Paestum, la prima mostra di arte digitale.
Dal 30 settembre al 2 ottobre avrà luogo “Spiàggiati – Contemporary art exhibition Paestum”, presso Rosmarino (via Laura Mare – SA) dalle ore 18.30 alle ore 00.30, che ribalterà completamente il concetto di virtuale portando l’arte, nella sua declinazione innovativa, a diretto contatto con le persone. Si chiama “crypto art”, arte crittografata, e riguarda speciali opere digitali rese uniche da un codice numerico. Si tratta di disegni, animazioni, video e oggetti.
«Viviamo tempi in cui paure e ansie rischiano di fagocitarci e di farci regredire. “Spiàggiati” nasce dalla volontà di offrire un momento di riflessione per assaporare la bellezza e la poesia che solo i capolavori artistici riescono a regalarci. La rivoluzione dell’arte, infatti, è già in atto e, la creatività che conta oggi, vive nell’universo digitale e riesce a unire la realtà online a quella offline. Il virtuale ci offre indubbiamente la possibilità di liberare la nostra immaginazione e noi vogliamo proprio questo: far vivere a tutti i nostri ospiti un viaggio esperienziale indimenticabile». Spiega il direttore artistico Gigi Squillante supportato dal curatore, Andrea Giordano, e il produttore – nonché owner di Rosmarino – Vito Buccella.
L’evento trasformerà la spiaggia di Paestum in un vero e proprio metaverso all’aria aperta, un innovativo hub in cui ben cinque artisti digitali esporranno, su appositi ledwall deposti sulla battigia, le proprie opere: Bill Viola con A Phrase from “Chris”, fa parte della sua serie Transfigurations che include l’installazione Ocean Without a Shore (2007) realizzata per la 52a Biennale di Venezia; Ryoichi Kurokawa con “syn_mod.1”, opera che offre allo spettatore quelle che sembrano istantanee nell’infinito con un impulso sonoro sconvolgente; Francesca Fini con Vanitas 2 – Natura morta , dipinto seicentesco di Abraham Mignon che prende vita grazie alla magia digitale del c.d. taglio – animazione fuori; Chen Ran con “Joss” in cui beni e simboli di consumo di lusso vengono dati alle fiamme e distrutti con esplosivi; Universal Everything con “Tetrachromia 4” , opera ispirata dalla consapevolezza che gli uccelli possono vedere i colori attraverso uno spettro più ampio, facendo sì che le piante apparentemente verdi siano imbevute di motivi e sfumature vibranti.
Fiore all’occhiello dell’evento Mr Nettuno di Marco Lodola, installazione in perspex e neon dell’altezza di 3 metri – omaggio luminescente al dio greco Poseidôn, divinità protettrice della città di Paestum – che campeggerà al centro del percorso immersivo della performance sinestetiche al Rosmarino.
Spazio anche alla musica che delizierà i presenti attraverso un sound spinto per una digital art contestualizzata in spiaggia che vedrà la partecipazione di artisti d’eccezione: Gigi Squillante (il 30 settembre, l’1 e il 2 ottobre); Stilex (l’1 ottobre), all’anagrafe Vito Gargano, giovane trombettista la cui musica rappresenta una vera e propria contaminazione fra jazz ed elettronica capace di ricreare paesaggi sonori in cui l’ascoltatore viene stimolato verso l’immaginazione e la fantasia; e Gianluca Petrella (il 2 ottobre), strumentista, compositore e produttore pugliese, considerato tra i più dotati del panorama internazionale, nel suo variegato percorso professionale ha affiancato un numero ampissimo di artisti di indiscusso prestigio, come: Sun Ra Arkestra diretta da Marshall Allen, Carla Blay, Paolo Fresu ai Matmos, Lester Bowie, Pat Metheny, Ricardo Villalobos, Max Loderbauer, Moritz von Oswald.
L’ingresso all’evento è a titolo gratuito.
Per chi fosse interessato, previa prenotazione, è possibile usufruire del servizio ristorazione dove verrà presentato il “menù ancestrale” dello chef stellato Christian Torsiello che utilizzerà, per l’occasione, tecniche di cottura c.d. ancestrale, appunto, a zero impatto energetico. Non solo, Rosmarino è da sempre allineato alle attuali politiche green e per questo ha deciso di utilizzare l’upcycling, ovvero il processo di trasformazione di scarti. Un approccio antispreco, quindi, sostenibile e di cooperazione che ruota attorno al desiderio di reinserire nella catena alimentare dei sottoprodotti che hanno ancora molto da offrire e a cui sono attribuibili, non solo valori a livello ambientale, ma anche artistici.