+Europa, Manuela Zambrano: “Il cambiamento climatico incrementa le alluvioni ed i fenomeni franosi in un territorio molto vulnerabile”

Marche: 400 mm di pioggia caduti in una notte, l’equivalente di 7 mesi. Sono queste le stime dell’alluvione che ha colpito questa notte diversi Comuni delle Marche.
Manuela Zambrano, candidata capolista per +Europa nel collegio delle Provincie di Salerno e Avellino, dichiara: “Mi stringo al dolore di un’intera comunità. Come ingegnere, però, non posso far finta che quanto accaduto non sia, in parte, nostra responsabilità. Il cambiamento climatico sta favorendo i fenomeni improvvisi ed intensi riguardo alle precipitazioni. È la siccità che riduce la capacità dei terreni di drenare l’acqua, che quindi tende a scivolare superficialmente sul terreno e aumenta le inondazioni e i fenomeni franosi. Se prevedere eventi climatici così violenti non è possibile, mettere preventivamente in sicurezza i territori da un punto di vista idrogeologico ne può contenere fortemente l’impatto. Conosciamo il nostro territorio, la Campania ha 19,4 % della propria superficie a rischio frana elevato o molto elevato. Questo ci obbliga ad assumere decisioni – anche impopolari – e a non nasconderci dietro la narrazione sensazionalistica di eventi eccezionali. Quello della tutela ambientale non può essere considerato un impegno intermittente, un tema spendibile nello spazio della campagna elettorale e poi dimenticato. I dati dell’edizione 2021 del Rapporto ISPRA sul dissesto idrogeologico ci dicono che “complessivamente il 93,9% dei comuni italiani è a rischio per frane, alluvioni e/o erosione costiera. In tutta Italia, 1,3 milioni di abitanti è a rischio frane e 6,8 milioni di abitanti a rischio alluvioni”.
È tempo, ora, di lavorare per un futuro vivibile. Di assicurare, attraverso la pianificazione degli investimenti pubblici e aiuti di Stato, la coerenza con la long term strategy di decarbonizzazione al 2050 e la legge europea sul clima, di promuovere una riforma fiscale ecologica attraverso l’eliminazione graduale di tutti i sussidi dannosi all’ambiente. Di non consentire più alcun condono sulle difformità edilizie che, impattando sul territorio, provocano un pericoloso consumo di suolo. Il prezzo dell’inazione è un lusso che non possiamo più permetterci.”