Dodici opere tra uomini e terre, dolore e riscatto in concorso alla 20a edizione del Festival che si terrà dal 25 giugno al 2 luglio nel Castello Aragonese.
Violazione dei diritti umani, parità di genere, emarginazione, sono solo alcuni dei temi a forte valenza sociale della sezione “Location negata” della 20esima edizione dell’Ischia Film Festival, che si terrà nel Castello Aragonese dal 25 giugno al 2 luglio 2022.
Il Festival, dedicato al cinema che promuove l’unicità dei territori e le identità culturali, non rinuncia ad aprire una finestra su opere accomunate da uno spirito di denuncia di ingiustizie e diseguaglianze disseminate in ogni angolo del pianeta. Sono 12 le opere selezionate in concorso (6 lungometraggi e 6 cortometraggi) molte delle quali presentate in anteprima.
«I film che accendono i riflettori sulle contraddizioni del nostro mondo, dimostrano il potenziale del cinema di sensibilizzare le coscienze degli spettatori. Se la maggior parte delle opere selezionate all’Ischia Film Festival racconta la bellezza di paesaggi e territori, attraverso la sezione “Location negata” non intendiamo sottrarci al dibattito su tematiche scomode ma necessarie per smuovere l’opinione pubblica internazionale», ha spiegato Michelangelo Messina, direttore artistico del Festival.
A noi rimane il mondo (anteprima campana), di Armin Ferrari, racconta le ramificazioni del lavoro creativo di Wu Ming, il collettivo italiano di narratori militanti e d’avanguardia, e le esperienze emerse dal loro impegno attivo nel plasmare una diversa narrazione degli ultimi vent’anni di contro cultura e lotta politica in Italia.
La storia travagliata del Congo, attraverso la vita quotidiana di gente semplice e contadini, è al centro di
Amuka (anteprima campana), di Antonio Spanò.
Footsteps on the wind (anteprima campana), di Maya Sanbar, Faga Melo, Gustavo Leal, è un cortometraggio di animazione basato sulla canzone di Sting “Inshallah”. Il film racconta, attraverso il punto di vista di un gruppo di bambini, la dura realtà dei rifugiati di tutto il mondo.
È un lavoro di stampo antropologico, su una comunità indigena argentina che prova a resistere all’ennesimo tentativo di distruzione della loro cultura, Husek (anteprima italiana), di Daniela Seggiaro.
I’ll stand by you (anteprima campana) di Virginija Vareikyte e Maximilien Dejoie è una storia al femminile che affronta il delicato tema del suicidio. Due donne, una psicologa e un agente di polizia, si impegnano nel portare avanti un progetto nella loro città natale: ridurre il numero record di suicidi.
Di condizione della donna in Cina, e del tema dell’utero in affitto, si occupa il cortometraggio Lili alone (anteprima campana), di Zou Jing. L’amore di un padre che per la figlia neonata è disposto ad affrontare qualsiasi ostacolo, nel corto iraniano Middle eastern stories: Father (anteprima campana) di Reza Daghagh.
Protagonisti di Nosema (anteprima italiana), di Etna Ozbek, sono alcuni membri di una comunità cattolica di un piccolo villaggio rurale turco che, dagli anni ’90, sono stati privati della propria terra e delle proprie radici. A causa delle incursioni militari, queste persone hanno perso ogni cosa e le loro case sono state più volte bruciate e depredate.
Once were humans (anteprima campana), di Goran Vojnović, è un film di confine girato tra Slovenia e Italia. Bellissimi i paesaggi, in contrasto con il dramma dei migranti, rifugiati nel camion erroneamente rubato dal protagonista per risolvere i suoi problemi finanziari.
Singing in the wilderness (anteprima italiana), di Dongnan Chen, propone il tema dell’identità culturale, attraverso le vicende di una minoranza etnica cinese che trova nelle attività di un coro religioso la possibilità di restare attaccata alle proprie tradizioni a rischio di estinzione.
Terra Dei Padri (anteprima campana), di Francesco Di Gioia, racconta la deportazione di numerosi civili nei primi anni di occupazione italiana in Libia. Un viaggio via mare e via terra scandito dai versi in rima alternata del poeta Fadil Hasin Ash-Shalmani. Il tema dei diritti LGBT è declinato in modo sofferto e poetico nel cortometraggio libanese Warsha (anteprima campana), di Dania Bdeir.
Location Negata
A noi rimane il mondo (Italia, 2022) di Armin Ferrari
Amuka (Belgio, 2021) di Antonio Spanò
Footsteps on the wind (Brasile, Regno Unito, Stati Uniti 2022) di Maya Sanbar, Faga Melo, Gustavo Leal
Husek (Argentina, 2021) di Daniela Seggiaro
I’ll stand by you (Lituania, 2021) di Virginija Vareikyte e Maximilien Dejoie
Lili alone (China, 2021) di Zou Jing
Middle eastern stories: Father (Iran, 2021) di Reza Daghagh
Nosema (Turchia, 2021) di Etna Ozbek
Once were humans (Slovenia, 2021) di Goran Vojnović
Singing in the wilderness (Cina, 2021) di Dongnan Chen
Terra Dei Padri (Italia, 2021) di Francesco Di Gioia
Warsha (Libano e Francia, 2022) di Dania Bdeir