L’Ensemble Barocco – Accademia di Santa Sofia, alla scoperta delle pagine perdute

Una prima assoluta mondiale, che sorprende, affascina e incanta.

Grande successo, per la formazione cameristica, che sabato 28 maggio alle ore 20.30, tra le venerande mura del patrimonio Unesco, della chiesa di Santa Sofia a Benevento, ha deliziato il pubblico con il concerto, rivelazione “Per esser Troppo amante”.

Felicissimo risultato di un più ampio progetto di promozione e diffusione di opere inedite e rare, concentrato sulla riproduzione fedele di capolavori del passato, attraverso un preciso lavoro di ricerca stilistica e filologica, intrapreso con determinazione, entusiasmo e rigore storico, dalla formazione barocca di Accademia di S.Sofia, che si è specializzata proprio nell’esecuzione filologica della musica del XVII e XVIII secolo, abbinata all’utilizzo di strumenti originali o copie delle specifiche epoche.

Grande soddisfazione dunque per Accademia di Santa Sofia e Università degli Studi del Sannio, che, per l’appuntamento numero nove della Stagione Artistica 2022, hanno proposto al pubblico di Benevento, una vera novità assoluta. Come ci spiega Marcella Parziale, voce dell’ensemble, è un evento veramente eccezionale, la prima esecuzione mondiale di composizioni inedite, mai eseguite prima in epoca moderna, scoperte e riportate alla luce, proprio dall’Ensemble Barocco Accademia di Santa Sofia, che è riuscito a scovare antiche partiture dimenticate e non più eseguite dai tempi del loro compositore, in questo caso, Alessandro Scarlatti, riportandole in vita con un paziente e certosino lavoro di rilettura e trascrizione in chiave moderna. Un impegno creativo unico che è riuscito a salvare partiture sommerse dalla polvere della storia e altrimenti destinate all’oblio, musiche sconosciute di un compositore invece conosciutissimo, amato e suonato in tutto il mondo, riportandole letteralmente in vita, riconsegnandole al patrimonio culturale dell’umanità e all’ascolto del pubblico dei nostri giorni.

L’Ensemble Barocco – Accademia di Santa Sofia, è composto da straordinari, appassionati e virtuosi maestri come, Marcella Parziale, giovane voce contralto, affascinante, sorprendente e profonda; Vincenzo Bianco, Violino barocco affilato, ardente e raffinato; Leonardo Massa, violoncello barocco, suadente, generoso e rassicurante; e Debora Capitanio, clavicembalo elegante dal tocco delicato, evocativo e soavemente pungente, che hanno fatto gustare al pubblico, curioso e attento, un affascinante viaggio nelle varie sfaccettature dell’amore, raccontate secondo il gusto musicale barocco.

Un particolare progetto musicale, in cui l’affiatato e coinvolgente organico strumentale, con violino, violoncello e clavicembalo, trova l’amalgama sonora ideale, ricca e variegata, per accompagnare ed esaltare la preziosa voce del contralto, una vibrante Marcella Parziale.   

Il concerto apre con la Sonata III, in re maggiore di Emanuele Barbella, Allegretto – Larghetto – Alla venetiana Presto brillante, un trionfo barocco da gran ballo a Venezia, dove gli strumenti soli conquistano subito l’attenzione del pubblico.

Seguono tre delle composizioni appena riscoperte di Scarlatti, Piango sì, che la speranza – Aria dall’opera Humanità nelle fiere; Se avessi la fortuna al par della costanza, e Merito di morire – Arie dall’opera Il prigioniero fortunato. E la voce del Contralto Marcella Parziale, scura e intensa, canta dei patimenti d’amore con soave trasporto emotivo e misurato controllo vocale, ammaliando la platea.  

Segue, solo strumentale, la Sonata, di Anonimo napoletano in Wien 1660/1700, dai quattro movimenti velati di malinconia e drammaticità. Applausi di grande coinvolgimento.

Torna Scarlatti con la Cantata Mio Cor, dov’è la bella libertà, e poi Pensieri torbidi e Sovvengati bel labbro – Arie dall’opera Odoardo, dove l’ensemble, poliedrico e multiforme, vola agile e sicuro, tra le mille venature musicali dell’amore e la voce si muove agilmente dagli umori più drammatici ai guizzi brillanti. Grande emozione.

Arriva Giovanni Battista Pergolesi, con la bella Aria siciliana in mi minore, piccolo gioiello quasi  moderno, dai colori mediterranei, che luccica di sole e di mare e profuma di macchia mediterranea e di pomeriggi estivi, dove i maestri musicisti  brillano coi loro strumenti antichi ma luminosi e vivissimi. Il pubblico esulta e applaude un’esecuzione toccante.

Concludono il programma, due composizioni di Scarlatti, Crederai del tuo rifiuto – Aria dall’opera Humanità nelle fiere, qui il piglio vocale di Marcella Parziale è impetuoso e risoluto e Assistimi o destino – Aria dall’opera Massimo Puppieno, dove la sua voce invece si libera decisa e coloratissima. L’ultima aria ritorna anche come bis dopo gli applausi finali scroscianti.

Il programma della serata, nella parte dedicata alle pagine ritrovate di Scarlatti, è stato registrato nel febbraio 2022. Il cd uscirà per la casa editrice Bongiovanni, storico editore specializzato. Caloroso come sempre il discorso di accoglienza iniziale affidato a Maria Buonaguro, Presidente Amici Accademia S. Sofia. Anche per l’occasione la direzione artistica era curata da Filippo Zigante e Marcella Parziale, mentre la consulenza scientifica da Massimo Squillante, Aglaia McClintock e Marcello Rotili, ordinario di Archeologia cristiana e medievale, direttore del Dipartimento di Lettere e Beni Culturali dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, che in apertura di concerto ha tenuto una dissertazione scientifica intitolata “Pandemie”, un excursus storico e letterario tra le varie pestilenze ed epidemie che anno afflitto l’umanità nel corso dei secoli, cambiando la storia e ispirando opere letterarie, poeti, romanzieri e filosofi.

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