Interpellanza alla Camera, Maraia (M5S): “Scongiurare le centrali a carbone, il futuro è nelle comunità energetiche”

Riceviamo e pubblichiamo: Nella mattinata di oggi ho discusso alla Camera la mia interpellanza urgente al Ministro della Transizione Ecologica.

In questa interpellanza ho chiesto al Ministro quali siano le tempistiche di emanazione dei decreti attuativi per la promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, e quali ulteriori iniziative intenda assumere il Governo per definire un quadro regolatorio che permetta di accelerare l’installazione degli impianti a fonti rinnovabili e  promuovere lo sviluppo di comunità energetiche e di soluzioni innovative che consentano di soddisfare il fabbisogno energetico nazionale in linea con gli obbiettivi fissati dal PNRR.

Sappiamo bene che l’attuale crisi energetica, acuita dal conflitto in Ucraina, potrebbe richiedere, temporaneamente, la riattivazione e l’utilizzo delle sette centrali a carbone presenti in Italia, le stesse centrali che avrebbero dovuto essere dismesse o convertite entro il 2025.

Ebbene, ho evidenziato anche la necessità di accantonare del tutto questa prospettiva che, oltre ad essere foriera di seri pericoli per le popolazioni dei territori coinvolti, non apporterebbe benefici economici tali da poter contrastare l’emergenza energetica in atto.

Riconosciamo, come opportunamente evidenziato nella sua replica dalla Sottosegretaria al MITE, on. Ilaria Fontana, che i vari provvedimenti approvati in questi perseguono l’obiettivo della promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili con un approccio improntato alla semplificazione ed al metodo della condivisione con gli enti locali nell’individuazione di aree e superfici idonee per l’installazione di impianti per fonti di energia rinnovabili.

Tuttavia, è innegabile che l’attuale quadro normativo ancora non garantisce adeguati benefici in termini economici ed energetici alle comunità, finendo per avvantaggiare soprattutto il profitto delle società che gestiscono gli impianti. Nel settore dell’eolico abbiamo avuto gli esempi più evidenti di questa problematica, senza considerare i numerosi casi di infiltrazioni malavitose nella gestione degli impianti.

Quindi, riteniamo che vada bene la semplificazione dei provvedimenti amministrativi di autorizzazione, ma se vogliamo iniziare a parlare seriamente di transizione ecologica ed energetica abbiamo il dovere di concepire un quadro normativo che favorisca sempre di più il legame tra i territori e i processi di produzione e consumo di energia. Dobbiamo iniziare, di conseguenza, a mettere seriamente in pratica il concetto di “comunità energetica”, il vero motore della transizione ecologica.

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