Dopo gli eventi di maggio, luglio e agosto con i concerti di PS5, Gnawa Bambara, Cantiga de la Serena, Ars Nova Napoli, Rachele Andrioli/Redi Hasa/Rocco Nigro ed Elettro-Mascariminì l’Associazione IZimbra Culture torna a proporre world music al centro di Napoli.
La rassegna, curata da Chiara Savelli e Marcello Squillante, ha l’obiettivo di proporre attività musicali dedite alla contaminazione artistica, lo scambio culturale e l’interazione tra musicisti di estrazione diversa ma accumunati dallo spirito migrante che vede Napoli come baricentro grazie al ruolo strategico al centro del Mediterraneo con le sue molteplici sonorità.
La rassegna, curata da Chiara Savelli e Marcello Squillante, ha l’obiettivo di proporre attività musicali dedite alla contaminazione artistica, lo scambio culturale e l’interazione tra musicisti di estrazione diversa ma accumunati dallo spirito migrante che vede Napoli come baricentro grazie al ruolo strategico al centro del Mediterraneo con le sue molteplici sonorità.
ALESSIA TONDO
Dall’infanzia nel gruppo Mera Menhir alla popolarità internazionale con il Canzoniere Grecanico Salentino, lanciata dai Sud Sound System, a soli tredici anni è diventata la voce solista dell’Orchestra della Notte della Taranta (ha duettato con tutti gli ospiti e con i maestri come Mauro Pagani, Goran Bregovic, Giovanni Sollima, Phil Manzanera, Carmen Consoli, Raphael Gualazzi), ha collaborato con l’Orchestra Popolare Italiana di Ambrogio Sparagna, i Radiodervish, Michele Lobaccaro, Ludovico Einaudi (per il quale ha scritto il testo della fortunata Nuvole bianche) e Admir Shkurtaj.
A IZimbra Music Fest Alessia Tondo presenta il suo primo lavoro da solista “Sita”, pubblicato il 24 settembre per l’etichetta Ipe Ipe Music nell’ambito della Programmazione Puglia Sounds Record 2020/2021. Un’opera in otto tracce scritte interamente da Alessia – con la partecipazione del violino di Mauro Durante del Canzoniere Grecanico Salentino e del violoncello di Redi Hasa – e caratterizzate da un’ampiezza di elementi, dall’acustico all’elettronico, tra ballate arcane, intrecci vocali antichi che grazie a loop e pattern diventano contemporanei. Concepito e sviluppato come la sua personale narrazione di un rito di guarigione, Sita personalizza e trasfigura in chiave visionaria la cultura popolare, nello specifico quella del Salento da cui Alessia proviene.