Da Calvanico, in provincia di Salerno, alla prestigiosa Accademia di Musica di Pinerolo. Un sogno, quello di fare musica, coltivato fin da bambino dal giovane pianista Armando Sabbarese, selezionato per il pianoforte contemporaneo tra i 10 allievi su una selezione globale per tutte le discipline (pianoforte, pianoforte contemporaneo, violino e violoncello) per la Scuola di Specializzazione post lauream in “Beni Musicali Strumentali” di terzo livello, il più alto grado di formazione. A tenere le lezioni, maestri di fama internazionale come Emanuele Arciuli, Pierre Laurent Aimard, Nicolas Hodges, Tamara Stefanovich, Ralph Van Raat. Una selezione rigorosissima su migliaia di aspiranti provenienti da Cina, Ucraina, Danimarca, Russia, Italia, con una fase preselettiva video di una sonata e, a seguire, l’esame in presenza.
Una passione nata fin da piccolo, a soli quattro anni, in maniera naturale, fino alla laurea al conservatorio Martucci di Salerno.
“Il mio sogno è l’attività concertistica. Non avrei neanche lontanamente immaginato di poter superare le selezioni, perché è un settore molto competitivo, con migliaia di candidati. È un’enorme soddisfazione, anche per il fan club degli amici che mi supportano sempre”, racconta.
Armando svolge intensa attività concertistica, sia da solista che in formazioni cameristiche, in Italia ed Europa. Laureatosi con lode e menzione d’onore presso il conservatorio Martucci di Salerno è attualmente dedito all’approfondimento del repertorio contemporaneo.
Il pianista è stato apprezzato dalla critica e dal pubblico per le sue magistrali esecuzioni di importanti compositori quali Henry Cowell, George Crumb, Karlheinz Stockhausen ed altri autori contemporanei italiani e stranieri con i quali collabora frequentemente ed esegue i loro brani inediti.
Prossimi i suoi concerti in Sicilia e Toscana, nei quali eseguirà un programma interamente dedicato a compositori americani. Aprirà il concerto con il primo volume del Makrokosmos di George Crumb, opera complessa ed affascinante per pianoforte amplificato, nella quale il pianista deve agire non solo sulla tastiera, ma anche all’interno dello strumento, mediante la percussione di corde, così come di glissandi e l’inserimento di oggetti metallici.
Proseguirà poi con “three Irish legends” di Henry Cowell, tre pezzi basati sulla tecnica dei clusters, che vengono prodotti dall’interprete mediante l’utilizzo del palmo della mano e dell’avambraccio ed infine vari pezzi di John Cage.
Carismatico, brillante e potente, Armando incanta con il suo pianismo scintillante e la sua forte personalità.