Nel cartellone”Estate a Napoli 2021″ promosso dall’Assessorato all’Istruzione, alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, si svolge l’evento IZimbra Music Fest rassegna musicale dedicata alla world music, contaminazione e condivisione di tradizioni popolari e culture mediterranee.
Mercoledi 1 Settembre, alle ore 21:00 presso il cortile del Maschio Angioino (Piazza Municipio), il Marocco incontro Napoli. La serata, intitolata “Trance Mediterranea“, è l’incontro tra la “trance music ” dei Gnawa del Marocco e i suoni ipnotici e contaminati dell’ensemble napoletano PS5. “Un esperimento musicale, un viaggio immaginario attraverso il Mediterraneo, una straordinaria fusione tra generi e sentimenti.”
Mercoledi 1 Settembre, alle ore 21:00 presso il cortile del Maschio Angioino (Piazza Municipio), il Marocco incontro Napoli. La serata, intitolata “Trance Mediterranea“, è l’incontro tra la “trance music ” dei Gnawa del Marocco e i suoni ipnotici e contaminati dell’ensemble napoletano PS5. “Un esperimento musicale, un viaggio immaginario attraverso il Mediterraneo, una straordinaria fusione tra generi e sentimenti.”
Ingresso: biglietto euro 12,00 al botteghino oppure euro 10+d.p. in
prevendita al seguente link altre info www.izimbraculture.it/2021/08/22/trance-mediterranea/
Dopo gli eventi di maggio e luglio con i concerti di Cantiga de la Serena, Ars Nova Napoli, Rachele Andrioli/Redi Hasa/Rocco Nigro ed Elettro-Mascariminì l’Associazione IZimbra Culture torna a proporre world music al centro di Napoli.
La rassegna, curata da Chiara Savelli e Marcello Squillante, ha l’obiettivo di proporre attività musicali dedite alla contaminazione artistica, lo scambio culturale e l’interazione tra musicisti di estrazione diversa ma accumunati dallo spirito migrante che vede Napoli come baricentro grazie al ruolo strategico al centro del Mediterraneo con le sue molteplici sonorità.
ABDENBI EL GADARI E GNAWA BAMBARA (Marocco)
Una delle tradizioni nordafricane più interessanti e ricche di implicazioni culturali e religiose. I riti e le liturgie gnawa sono fondati sulla musica e sulla danza e hanno scopi, per così dire, terapeutici. Servono infatti a reintegrare e a riequilibrare le energie fondamentali del corpo umano e nello stesso tempo a riconciliarsi e ad allearsi con i geni della possessione attraverso il raggiungimento di un’estasi mistica. Oltre a essere stata da sempre oggetto di studi da parte di antropologi e di etnomusicologi la “trance music” dei Gnawa ha suscitato spesso e volentieri l’interesse di numerosi musicisti occidentali, in forza di una circolarità ritmica dalla quale è pressoché impossibile non farsi trascinare.
Maestro di cerimonie è Abdenbi El Gadari, suonatore di g’mbri (il liuto-tamburo) e di t’bel (grosso tamburo a doppia membrana),accompagnato per l’occasione da altri due musicisti-danzatori che si servono della voce e dei qaraqeb (castagnette in metallo) per indurre lo stato di trance.
(Abdenbi El Gadari)
PS5 – PIETRO SANTANGELO QUINTET (Napoli)
L’ensemble partenopeo guidato da Pietro Santangelo ( Nu Guinea, Slivovitz, Fitness for Ever) ha un sound di matrice jazz con influenze che attingono dalla tradizione partenopea per raggiungere sonorità con radici afrobeat risultando un esperimento musicale in cui risuonano ricordi stratificati e sentimenti nascosti, come se sorgessero direttamente dalla parte più recondita dell’inconscio, sospendendo il flusso-coscienza.L’obiettivo del collettivo è creare uno stato di trance e scavalcare la ragione umana attraverso un immaginario viaggio di andata e ritorno attraverso il Mar Mediterraneo e l’Oceano Atlantico, collegando idealmente Napoli con il Nord e l’Africa subsahariana e l’America Latina. Oltre a Pietro Santangelo, ai sassofoni tenore e soprano, il collettivo è composto dal percussionista Paolo Bianconcini, il sassofonista Giuseppe Giroffi, il bassista Vincenzo Lamagna e il batterista Salvatore Rainone. A IZimbra Music Fest il collettivo presenterà i brani del primo album “ Unconscious Collective”, uscito lo scorso maggio per l’etichetta Hyperjazz Records
Una delle tradizioni nordafricane più interessanti e ricche di implicazioni culturali e religiose. I riti e le liturgie gnawa sono fondati sulla musica e sulla danza e hanno scopi, per così dire, terapeutici. Servono infatti a reintegrare e a riequilibrare le energie fondamentali del corpo umano e nello stesso tempo a riconciliarsi e ad allearsi con i geni della possessione attraverso il raggiungimento di un’estasi mistica. Oltre a essere stata da sempre oggetto di studi da parte di antropologi e di etnomusicologi la “trance music” dei Gnawa ha suscitato spesso e volentieri l’interesse di numerosi musicisti occidentali, in forza di una circolarità ritmica dalla quale è pressoché impossibile non farsi trascinare.
Maestro di cerimonie è Abdenbi El Gadari, suonatore di g’mbri (il liuto-tamburo) e di t’bel (grosso tamburo a doppia membrana),accompagnato per l’occasione da altri due musicisti-danzatori che si servono della voce e dei qaraqeb (castagnette in metallo) per indurre lo stato di trance.
(Abdenbi El Gadari)
PS5 – PIETRO SANTANGELO QUINTET (Napoli)
L’ensemble partenopeo guidato da Pietro Santangelo ( Nu Guinea, Slivovitz, Fitness for Ever) ha un sound di matrice jazz con influenze che attingono dalla tradizione partenopea per raggiungere sonorità con radici afrobeat risultando un esperimento musicale in cui risuonano ricordi stratificati e sentimenti nascosti, come se sorgessero direttamente dalla parte più recondita dell’inconscio, sospendendo il flusso-coscienza.L’obiettivo del collettivo è creare uno stato di trance e scavalcare la ragione umana attraverso un immaginario viaggio di andata e ritorno attraverso il Mar Mediterraneo e l’Oceano Atlantico, collegando idealmente Napoli con il Nord e l’Africa subsahariana e l’America Latina. Oltre a Pietro Santangelo, ai sassofoni tenore e soprano, il collettivo è composto dal percussionista Paolo Bianconcini, il sassofonista Giuseppe Giroffi, il bassista Vincenzo Lamagna e il batterista Salvatore Rainone. A IZimbra Music Fest il collettivo presenterà i brani del primo album “ Unconscious Collective”, uscito lo scorso maggio per l’etichetta Hyperjazz Records