“Tarantino ha la tendenza a dare appuntamenti ai quali, poi, non si presenta. L’educazione non fa parte del suo DNA, è un tipo viziato”. Con la grande ironia che la contraddistingue, Barbara Bouchet parla del suo rapporto con il regista americano durante l’Ischia Film Festival, che le ha assegnato nella seconda serata l’Ischia Film Festival Award.
“Quando un uomo è grande quanto lui, si sente in diritto di potersi permettere qualsiasi cosa. – prosegue – Ogni anno ci chiariamo, poi litighiamo, non ci parliamo e poi all’improvviso lui riappare e mi chiede appuntamenti ai quali, sempre, non si presenta. Adesso, però, è sposato e ha avuto un bambino, quindi penso che la nostra ‘storia’ sia finita”, ha aggiunto l’icona sexy della commedia italiana anni ’70, prima di introdurre la proiezione di “Calibro 9” di Toni D’Angelo, remake di “Milano Calibro 9” di Fernando Di Leo, in cui l’attrice interpreta lo stesso ruolo a cinquant’anni di distanza, insieme a Marco Bocci, nel ruolo di suo figlio.
“Ho visto ‘Milano Calibro 9’ proprio con Quentin da lui a Los Angeles. Rideva sempre quando mi beccavo il pugno. Mi ha chiesto anche se avessi preso lezioni di ballo, per via del mio numero sul cubo. Io gli ho risposto di no, che seguivo la musica e nient’altro. Devo molto a Tarantino, ha valorizzato i b-movie. Li ama, li apprezza e li ha riportati in voga”.
Donna ironica e brillante, Barbara Bouchet, salutata con affetto dal nutrito pubblico del Festival, primo evento con ospiti internazionali in presenza nel post-pandemia (mercoledì 30 è atteso Oliver Stone), conta un centinaio di film da protagonista, e confessa, però, di essere attrice mancata de “Il giardino dei Finzi Contini” di Vittorio De Sica.
“Tra i miei film preferiti c’è ’Valeria dentro e fuori’ di Brunello Rondi. In quel film non ero truccata, non ero bella ed ero pazza”. Non manca qualche rimpianto. “Mi sono scappati un paio di registi con cui avrei voluto lavorare. – confessa – Visconti ad esempio, e Vittorio De Sica. Con lui feci anche un provino per ‘Il giardino dei Finzi Contini’, ma ero così nervosa che tremavo, sudavo. Mi feci fregare dall’emozione e non venni presa”.
Passeggiando sul red carpet ai piedi del Castello Aragonese l’attrice classe ’43 riceve numerosi complimenti: “Sono stata una delle donne più desiderate dagli uomini, che ancora mi fanno apprezzamenti, ne ricevo anche dalle donne e vale doppio. Catcalling? Quando l’avance è volgare la respingo, quando è garbata fa piacere anche perché senza complimenti andrei in depressione”.
La Bouchet tornerà presto al cinema con “Una famiglia mostruosa” di Volfango De Biasi: “Una commedia in cui io interpreto la nonna fantasma, che si fidanza con Pippo Franco: siamo due vecchietti che si innamorano”.
Tra gli ospiti della serata di ieri anche Francesco Bruni che introducendo la proiezione del suo “Cosa sarà” ha sottolineato come “l’umorismo è una specie di filtro applicato agli occhi di alcune persone, che non si può più togliere. Quando ero malato – lo so è assurdo – ci sono stati dei momenti di grande ilarità. Anche perché questo film è dedicato a Mattia Torre, un grande amico, regista, che era ricoverato nel mio stesso periodo. Ci sentivamo e spanciavamo dalle risate. Lui è stato per me un apripista: anche lui aveva il filtro applicato”.
L’Ischia Film Festival, diretto da Michelangelo Messina, ospiterà stasera il premio Oscar Allan Starski, scenografo di Spielberg e Polański. Tra le proiezioni “Guida romantica e posti perduti” di Giorgia Fontana con Clive Owen e Jasmine Trinca.