Martedì 22 giugno al Campania Teatro Festival, diretto per il quinto anno consecutivo da Ruggero Cappuccio e organizzato dalla Fondazione Campania dei Festival, presieduta da Alessandro Barbano, Pier Lorenzo Pisano presenta in prima assoluta, alle 21, nel Giardino Paesaggistico Pastorale del Museo e Real Bosco di Capodimonte (ingresso Porta Miano) “Senet”, prodotto dalla Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini, con Alfredo Angelici, Federica Carruba Toscano e Matilde Vigna (in replica mercoledì 23). “Senet” è uno spettacolo nato durante la “cattività” di Zona Rossa Bellini, progetto che per 76 giorni ha visto un gruppo di artisti isolati in lockdown all’interno del teatro napoletano di via Conte di Ruvo: una provocazione lanciata a seguito dell’interruzione della stagione teatrale nel febbraio 2020, che ha riunito sei fra attori, drammaturghi e registi della scena teatrale contemporanea. Il risultato è una scrittura nata sulla scena nel senso più puro del termine, creata dormendo a dieci metri dal palco. “Cosa c’è fuori?” è la domanda che ha mosso il lavoro, che si basa su una percezione del fuori distorta, sull’idea che una parola, detta su un palco col buio attorno, possa creare un mondo. Le scene sono di Lucia Imperato, i costumi di Chiara Aversano, il disegno luci di Salvatore Palladino e quello sonoro di Alessio Foglia.
Per gli “Incontri del Festival” al Giardino dei Principi (ingresso Porta Grande), alle 19, l’autore e regista Pier Lorenzo Pisano e Stefano De Stefano, docente e giornalista, attraverseranno il testo dello spettacolo prodotto durante l’atipico lockdown trascorso all’interno del Teatro Bellini, e dialogheranno, in presenza degli attori della compagnia, sul tema delle “Scritture di emergenza” e sulle varie forme che il lavoro di scrittura può assumere. Si parlerà, inoltre, anche del romanzo di recente uscita dello stesso autore, “Il buio non fa paura” edito da NN.
La sezione Progetti Speciali, nelle Praterie della Capraia di Capodimonte (ingresso Porta Miano), alle ore 21, propone in prima assoluta “Kassandra” di Sergio Blanco, per la regia, scene e costumi di Maria Vittoria Bellingeri, con Roberta Lidia De Stefano, che firma anche le musiche originali (in replica mercoledì 23). La profetessa Kassandra, microfono e synth alla mano, comporrà sonorità in cui si fondono il lirismo del verso greco e la musica elettronica. Con lei, la sua automobile che è casa, palcoscenico, memoria, tomba. Kassandra vende il suo corpo e si perde nelle parole di una lingua non sua. Con la noncuranza dei visionari accoglie il pubblico, lo seduce e a lui si dona raccontandosi senza filtri. Uno spettacolo ironico ma profondamente toccante, che parla dell’oggi attraverso il mito. Le luci sono di Andrea Sanson.
Debutta nel Casino della Regina (ingresso Porta Miano), alle 21, “Immobili”, scritto da Elena Costa e diretto da Renato Arcuri (in replica mercoledì 23). Roberto Caccioppoli ed Erasmo Genzini interpretano Riccardo e Marcello, due giovani militari di turno in una notte di gennaio di inizio millennio, vicini ma separati dalla presenza del sacello, immobili, in una fissità fisica che si scosta dalla sfera emotiva, che invece segue il ritmo e l’imprevedibilità dei pensieri e dei ricordi dei due ventenni. «Della realtà raccontano i passaggi dolorosi, i traumi laceranti e i vuoti incolmabili – si legge nelle note di regia – in una partita dal finale tragicamente sospeso. Chi vince? Chi perde? Chi resta vivo davvero?». Le scene e i costumi sono di Santuzza Calì, le luci di Pietro Sperduti, per le musiche di Stefano Caprioli.
Per la sezione Osservatorio in prima assoluta nel Giardino Paesaggistico di Porta Miano a Capodimonte alle 22.30, Alluccamm, scritto e diretto da Luca Pizzurro, assistito alla regia da Sandro Gallo. Interpreti Andrea Fiorillo e Mauro Collina, per le musiche originali di Enzo Gragnaniello. Le coreografie sono a cura di Luana Iaquaniello, i costumi di Graziella Pera e le scenografie di Fabrizio Piergiovanni. Il testo integrale dello spettacolo è pubblicato da Gremese Editore e si è aggiudicato il secondo posto al Premio Letterario Internazionale Città di Castrovillari. «Potrebbe essere solo una delle tante storie disperate della vita durante la seconda guerra mondiale. Potrebbe anche voler raccontare come nacque ed esplose quella rivolta conosciuta come “le quattro giornate di Napoli”. – scrive l’autore e regista Pizzurro – Potrebbe essere una storia di infanzia rubata, di ricerca di identità, di violenza, quelle storie che ben conoscono i femminelli di Napoli. Ma, forse, vuole essere qualcosa di più di questo. Vuole essere qualcosa di più di un racconto, vuol essere un viaggio nei sentimenti, nelle emozioni, di chi vive in un corpo che non sente adeguato, di chi vorrebbe essere in grado di conoscere la gioia di una maternità, che è loro negata. Sì, tutto questo, ma è soprattutto una storia di umanità, di vita, nonostante tutto».
Prenotandosi un giorno prima, è possibile fare alle 18 una “Visita guidata al bosco” in bici che parte dal Punto di Raccolta del Belvedere (Porta Grande), per scoprire i viali e gli edifici storici verso i luoghi più lontani dello splendido giardino. Sempre alle 18, nel Teatrino del Belvedere-Pagliarone (Porta Grande), all’ombra di un grande albero, i visitatori del Real Bosco potranno partecipare a “Come un albero la mia voce racconta”, ciclo di incontri a cura di Antonella Ippolito e Martina Baldi dove ci si ritroverà in cerchio a lavorare, attraverso immagini e racconti, sul principio della trasformazione e del nascere ogni volta nuovi a sé stessi. Per portare alla luce nuove parti di sé, arrivando a sperimentare nuove percezioni e vocalità primordiali.