L’Amira Associazione Maître Italiani Ristoranti e Alberghi, sezione Napoli Campania, che con il suo Fiduciario Dario Duro, eletto dai soci nel gennaio 2020, unitamente a tutto il suo direttivo, aveva dato modo di far ottenere nuove conquiste di visibilità e fattività nel mondo dell’accoglienza e ospitalità con presenza in manifestazioni di gran spessore con proprio stand ricco di eventi di informazione, dibattiti e dimostrazione di operatività, fermate nel nascere a marzo per la pandemia, è riesplosa con un primo appuntamento in esterno. La genialità e l’amore che il 47enne Duro riversa verso la sua amata professione di maître, che l’ha portato anche ad essere proclamato alla guida della sezione Napoli per il quadriennio 10/01/2020 – 09-01-2024, arricchitasi poi della nomina di referenti di altre zone e provincie della Campania da lui inseriti nel direttivo, ha portato anche in questo lungo anno di fermo delle attività operative a causa del Coronavirus a poter far essere visibile l’AMIRA ed a restare sempre attivi con continue riunioni del direttivo in Web, continui incontri Webinar con i soci e simpatizzanti ed addirittura un concorso di Flambè riservato ai grandi espressionisti della “Cucina alla Lampada”. Un evento che, primo in Italia per tutti gli associati Amira, ha riscosso un successo al di sopra d’ogni più rosea previsione, con il plauso del presidente nazionale del sodalizio Valerio Beltrami, che è stato anche presidente di un qualificatissima giuria che ha determinato i vincitori della kermesse in Web. Ora, anche se non ci siamo liberati ancora della pandemia, ma comunque ci si augura di poterlo fare al più presto e del tutto, in virtù delle possibilità di ripresa generale e delle nuove regole imposte dal governo per ridare vita allo sviluppo della nazione, l’Amira Napoli Campania è tempestivamente partita realizzando un primo evento esterno del dopo Covid, che organizzato dall’attivissimo maître Antonio Scherillo, referente Amira per la zona Flegrea, ha portato il direttivo dell’Amira presieduto da Duro a visitare le “Cantine Astoni” situate in uno dei territori emblema delle bellezze della nostra regione ed in particolare della zona flegrea, dall’impronta naturalistica, riferimento della salvaguardia ambientale, il Cratere degli Astroni Riserva naturale – Oasi WWF. Il Cratere degli Astroni che è un vulcano spento facente parte del più complesso cratere di Agnano, inserito nella area vulcanica dei Campi Flegrei si trova all’interno di un Sito d’Importanza Comunitaria (SIC IT8030007) nei Comuni di Pozzuoli e Napoli ed è inoltre una Zona di protezione Speciale (ZPS IT8030007). L’azienda vinicola “Cantine Astroni”, nata nel 1892 quando Vincenzo Varchetta decise di rafforzare la propria attività vitivinicola e che poi attraverso quattro generazioni è divenuta una delle aziende campane ed italiane più qualificate nella produzione di vini da vitigni autoctoni tanto da produrre una eccezionale Falanghina a Km. ZERISSIMO, vanta vini che hanno ottenuto riconoscimenti mondiali di esportazione per le loro qualità di eccellenza di prodotto unico ed impareggiabili. Ad accogliere i graditi ospiti dell’Amira nel loro regno del vino, sono intervenuti Vincenzo Varchetta uno dei due enologi dell’Azienda insieme a Gerardo Vernazzaro, Armando Chirichella responsabile commerciale con Vincenzo Vivenzio e la responsabile dell’hospitality Cristina Varchetta che ha assunto i compiti che, prima di scegliere di dedicarsi alla professione di docente, svolgeva Emanuela Russo moglie di Gerardo. Vincenzo e gli altri hanno subito condotto i soci Amira in una eloquente visita ai terreni di loro proprietà a terrazze che, quasi dall’alto dei Camaldoli scendono verso il Cratere Astroni, delucidando loro sulle origini dell’azienda, i territori dove trovano vita i loro vitigni, le peculiarità che offrono per produrre i loro eccellenti vini offrendo anche cenni storici sui luoghi. Ha fatto seguito una visita alle cantine di produzione ed imbottigliamento per poi passare ad una degustazione guidata. Si è partiti, condotti da Cristina, a degustare “Astro” 100% Falanghina dei Campi Flegrei spumantizzata Brut con metodo Martinotti o Charmat, uno spumante tutto pasto, di seguito una “Falanghina” che vanta il primo “Tre Bicchieri” assegnato da “GamberoRosso” a Cantine Astroni, per un bianco cru non replicabile in altre zone, per terminare con un “Piedirosso”. L’interessante excursus ha permesso ai soci Amira di meglio conoscere questa oasi di biodiversità, che poggia su strati di lapilli e cenere, e che dalle viti coltivate su di essa portano nel bicchiere vini autentici e d’ispirata naturalezza espressiva, peculiarità che troviamo fedelmente nei cru Vigna Astroni e Vigna Imperatrice e da quelle parcelle come Vigna Camaldoli e Vigna Iossa. Cantine Astroni, pone quale sua mission, la valorizzazione dei vitigni autoctoni attraverso la salvaguardia della biodiversità e la difesa delle tradizioni vitivinicole del territorio, un tema di stringente attualità e di grande interesse nell’ottica di tutela dell’ambiente. Negli ultimi anni, l’azienda sta realizzando un grande lavoro di riconversione e di tutela del territorio. Nuove vigne si aggiungono a quelle già presenti ed ogni annata è un nuovo inizio, una nuova ricerca di margini qualitativi sempre più elevati. L’obiettivo primario è la ricerca continua delle potenzialità inespresse della Falanghina e del Piedirosso dei Campi Flegrei. Il percorso di Cantine Astroni è finalizzato pertanto ad elevare costantemente la viticoltura campana, soprattutto quella Flegrea, esprimendo raffinatezza ed eleganza e mantenendo lo spirito e la vocazione originaria. All’incontro hanno partecipato per l’Amira, oltre al fiduciario Duro, ed al referente per la zona flegrea Scherillo, anche Raffaele Beato Area Consulting: Istituzioni e Cultura, insieme al figlio Eugenio, la delegata Amirine Loredana Gaudiosi, l’addetto Stampa Giuseppe De Girolamo, i referenti territoriali: Egidio Fiorani Caserta, Arcangelo Farinato Paesi Vesuviani e Lucio Cammisa Avellino. L’incontro reciproco, per ora ristretto a causa del Covid, ha portato a concordare che appena ci sarà la possibilità si ripeterà la visita anche con i soci iscritti Amira, magari in due o tre gruppi per non superare le 20 persone per volta che l’Azienda si è detta lieta di ricevere.