“Una richiesta accorata – prosegue il deputato – che nasce dalla necessità di superare quel gap che separa le nostre aree da quelle più sviluppate del Paese, e che si protrae ininterrottamente da 40 anni. A certificarlo è anche l’ultimo rapporto Svimez, da cui è emerso che la crisi pandemica sul Sud Italia ha impattato con maggiore drammaticità, avendo incrociato fragilità strutturali e un tessuto produttivo più debole, dovuti alla precedente lunga crisi, da cui il Mezzogiorno non è mai riuscito a uscire del tutto. Nei territori dell’Irpinia e del Sannio, che furono duramente colpiti dal sisma del 1980, l’attivazione delle procedure per l’istituzione di un Contratto istituzionale di sviluppo consentirebbe di promuovere uno sviluppo espressione delle vocazioni e delle potenzialità locali, attraverso un programma di progetti strategici e tra loro funzionalmente connessi in relazione a obiettivi e risultati, e consentirebbe, inoltre, di accelerare la realizzazione di opere infrastrutturali funzionali alla coesione territoriale, concretizzabili attraverso la leva dei fondi europei. In assenza di iniziative che provengono dal territorio – conclude Maglione – abbiamo rivolto al ministro la richiesta di fornire ulteriore informazioni sulla possibilità di attivare il CIS anche in Irpinia e nel Sannio”.