Musicista attivo sia come compositore e pianista che come direttore d’orchestra, Federico Longo torna sulla scena con un nuovo doppio singolo in uscita per Aventino Music, composto dai brani “Soundtime” e “Suspension”.
I brani sono presentati, qui, in veste per piano solo e anticipano l’uscita dell’album “Soundtime” dove, accanto a brani solistici, si alterneranno versioni dove il pianoforte si miscela ai suoni dell’elettronica, dando vita ad un ibrido elettroacustico. «Questi brani nascono da una concezione del suono che caratterizza tutta la mia musica. Considero il suono uno strumento unico per la comunicazione interpersonale. Infatti, il suono precede la parola, se intendiamo “parola” come un concetto logicamente fondato e determinato. L’uomo, esprimendosi attraverso il suono, fa riferimento ad un campo espressivo-comunicativo arcaico che precede tutto questo che supera ogni tipo di barriera linguistica e culturale. “Suondtime” e “Suspension” si ispirano proprio a questa concezione».
Il compositore, pianista e direttore d’orchestra Federico Longo torna con il doppio singolo per piano solo “Soundtime”/“ Suspension”, in uscita per Aventino Music
Federico Longo, durante la sua carriera, sviluppa il suo rapporto con il suono anche grazie all’attività di direttore d’orchestra, che lo ha visto negli anni sul podio della Sydney Opera House, della Philharmonie di Berlino, del Teatro dell’Opera di Roma e della Melbourne Symphony Orchestra. Nel giugno 2020 ha realizzato a Cremona, come direttore musicale, l’evento “Notte di Luce”, trasmesso da Rai 1. Nell’occasione ha eseguito, in qualità di direttore d’orchestra, la sua musica con l’OFI (Orchestra Filarmonica Italiana), e con solisti quali Alessandro Carbonare (clarinetto), Carlo Guaitoli (pianoforte) e Clarissa Bevilacqua (violino).
Missato e masterizzato da Aventino Music, “Soundtime” e “Suspension” sanciscsono l’inizio della collaborazione del compositore con la label.
«Con Aventino Music cerchiamo la stessa cosa: il giusto, il bello, l’armonia. La cerchiamo nello stesso modo: in silenzio e mettendo in pratica la cultura del lavoro. Teniamo presente l’idea che il musicista ha anche il dovere di compiere un servizio alla società, ovvero quello di ampliare la comunicazione e le possibilità introspettive di ciascuno di noi».