Continua il calvario dei 24 lavoratori che prestavano, forse che prestano – infatti risultano né assunti e né licenziati – servizi di Vigilanza non armata e Guardiania – SVA, presso le sedi Enel SpA di Napoli e provincia. Come ultima beffa, proprio di queste ore, una lettera inviata dalla capofila dell’appalto in essere dal 2013, ossia, la Cosmopol SpA che comunica in sintesi: la cessazione in via definitiva per la costituzione del rapporto di lavoro per tutti i lavoratori che si sono opposti alla conciliazione per il cambio di appalto voluta dalla stessa in accordo con i sindacati firmatari di contratto. Proprio così, sindacati firmatari di contratto, poiché, nonostante i 24 lavoratori hanno scelto di aderire alla scrivente Organizzazione Sindacale – che per volontà, non ha accettato di sottoscrivere l’accordo del testo unico sulla rappresentanza sindacale del gennaio 2014 – e per questo la Cosmopol SpA, non ha voluto riconoscere per un incontro conciliativo il sindacato di base che rappresenta la maggioranza dei lavoratori coinvolti in questa assurda vicenda, nonostante, con sollecito venne inviata la nostra richiesta sindacale ad incontrare la ditta sopracitata il giorno 07 ottobre 2020. Riteniamo che, in piena emergenza e con le forti ripercussioni economiche che sta affrontando l’intero sistema Italia, questa scellerata scelta da parte della multinazionale ENEL, nonché committente dell’Esercizio ancora in essere, sia stata davvero deplorevole per i fatti accaduti, ritrovandosi anch’essa coinvolta in una crisi sociale che interessa intere famiglie di lavoratori campani, con dubbie anomalie nell’ affidamento e nella transizione, nonché nella vigilanza per quanto riguarda le società affidatarie dell’ appalto e/o dei Lotti interessati e in vigore dal 2013. Come Organizzazione Sindacale, comprendiamo lo stato d’animo che stanno vivendo i lavoratori, che all’ improvviso si sono ritrovati senza reddito solo per essersi opposti alla perdita del loro cantiere e contratto, grave è il comportamento della ditta in subappalto, la Hexiss SpA, che non ha fatto richiesta di nessun sostentamento economico per questi lavoratori, tenendoli in busta paga tutt’ora oggi a: 0 ORE, pur non essendo essa, l’ effettiva datrice amministrativa, poiché, i contributi venivano/vengono versati da un’ altra società, uscente nel 2019, quale Codice Group srl che non si capisce che ruolo abbia ancora oggi. Da parte Nostra, dopo numerosi sit-in, non abbiamo né scritto o risposto a nessuna delle parti interessate, poiché, dalle pec ricevute, non è mai stato affrontato il problema della reale situazione che ha visto coinvolte queste persone, poiché, stiamo parlando di uomini e donne e non di numeri, se non ultima risposta che ci fu data dalla Cosmopol SpA, il giorno 14/10/2020 esprimendo che non voleva incontrare la O.S., poiché, non sottoscrittrice di contratto collettivo del lavoro applicato. Ed oggi? La stessa Cosmopol SpA, comunica ai lavoratori la chiusura definitiva di qualsiasi tentativo conciliativo riconducibile al rapporto di lavoro, poiché, gli stessi lavoratori non si sono resi disponibili. E quindi? Il veto posto ai lavoratori, il loro diritto al lavoro, viene limitato solo per il non riconoscimento della sigla sindacale a cui loro hanno dato adesione? E la Hexiss SpA,uscita di scena dal 30 giugno, in questo periodo, oltre a tenere i lavoratori a 0 ore, come mai non ha chiamato questi ultimi per chiudere il rapporto di lavoro e liquidare – TFR, ferie e permessi – come da prassi si usa fare quando si apre un licenziamento collettivo?
La committente ENEL SpA, partecipata dallo Stato italiano, faccia un’attenta riflessione su questa delicata vertenza, che vede da oltre 4 mesi, intere famiglie di lavoratori senza reddito, poiché,causa divieti dei licenziamenti, le presunte ditte affidatarie dell’appaltohanno lasciato in balia di un dramma economico e sociale intere famiglie, in un periodo già difficile di suo. Ci domandiamo: era davvero il caso in un momento storico che sta attraversando il paese, far accadere tutto questo?In quanto, i lavoratori si sono visti senza la possibilità di ricevere nessun ammortizzatore sociale!
Concludiamo, la reale condizione finora descrittaè frutto di una mancata democrazia e dileggi a tutela dei lavoratori e delle lavoratrici che prestano manodopera negli appalti, oltre,al diritto della rappresentanza sindacale, quel diritto di essere rappresentati per dare la massima espressione di libertà, ovvero, democrazia nei luoghi di lavorocon le giuste e opportune disposizioni che convergono nella volontà e nella dignità del lavoratore, peraltro, non vale la pena essere sempre calpestati per accordi voluti a ribasso, per scelte che calano dall’ alto mirate a mettere fine alla vita lavorativa, alla propria professione e competenze acquisite, al modo in cui un individuo ha vissuto per anni il proprio lavoro, sullo stesso Cantiere.