Da sempre la mia attività politica è volta non solo alle necessità del Sud, ma in particolare alle sue molteplici potenzialità, purtroppo ancora oggi inespresse. La crescita del Mezzogiorno non è solo un dovere per garantire i diritti sanciti dalla Costituzione, ma un elemento imprescindibile per consentire una solida e cospicua crescita dell’economia nazionale.
In questo conteso, uno degli elementi più fragili è l’infrastrutturazione stradale del Mezzogiorno, che è rimasta sostanzialmente invariata dal 1990 e che si caratterizza per una carente dotazione di grandi reti autostradali. È per tali ragioni che ho fortemente voluto che, nella risoluzione approvata ieri dalla Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera, fosse inserito il potenziamento dei collegamenti fra la bisettrice A2-A3, Napoli-Salerno-Reggio Calabria, e A14, Bologna-Taranto.
Nello specifico ho fatto sicché il Governo sia impegnato, in tempi rapidi ed utili, alla progettazione, al potenziamento ed alla realizzazione della nuova SS 106 da Sibari a Reggio Calabria, nonché il complemento delle trasversali che collegano il versante adriatico al versante tirrenico, come l’A3 Contursi, la SS7 variante-Lioni con l’A16 Grottaminarda, così da mettere in connessione e migliorare i collegamenti fra l’alta Irpinia e la Valle Ufida, e l’A14 con lo svincolo di Termoli, avendo come obbiettivo lo sviluppo della bisettrice dell’Autostrada dei due mari. Non di meno, tali opere sono volte a risolvere i deficit delle infrastrutture che collegano la Valle Ufida alla provincia di Foggia, le cui conseguenze sono pagate in particolare dalla città di Ariano e dal suo traffico locale; inoltre, tale Comune, vedrà un potenziamento delle sue infrastrutture e delle sue possibilità di crescita, grazie alla bretella Manna-Camporeale, che lo collegherà fino a Termoli.
Tutto questo consentirà il rilancio sotto il profilo sociale, economico e produttivo dei territori di svariate regioni ed in particolare di quello campano. Tali nuove infrastrutture si inseriscono poi nella strategia nazionale per lo sviluppo dei porti e delle aree ZES, di cui in primis la Valle Ufida. Difatti, queste opere, non solo permetteranno di collegare meglio i due mari, che nel meridione sono male o non connessi, ma sono importanti elementi per creare una solida ed efficiente rete stradale, che attraversi varie regioni del Sud e che metta in collegamento le realtà produttive locali, così da liberare e far decollare il potenziale di questi territori, che è una ricchezza non solo locale, ma, come dimostrano i dati, di tutto il Paese!