“Bandi di finanziamento snelli, velocità di istruttoria e di erogazione come avvenuto con le agevolazioni al settore artigianato del 2018. Sono questi i punti cardine di cui la Regione Campania ha bisogno per ripartire puntando sul settore degli incentivi pubblici per il settore turismo e industria. La Regione ha fondi ancora disponibili, utilizzi bene i soldi che ci sono e si prepari a ricevere e spendere quelli del Recovery Plan con procedure snelle ed efficienza amministrativa”.
Lo dichiarano il Segretario Generale di Competere.Eu Roberto Race ed il coordinatore dell’”Osservatorio per la ricostruzione economica post Covid-19″ Giuseppe Arleo nel presentare il primo degli Outlook regionali dedicato alla Campania.
Nella riprogrammazione dei Fondi Europei 2014-2020 la Regione Campania, nell’aprile del 2019, ha puntato su una pianificazione di oltre 4 miliardi di euro, con 1.453 interventi selezionati e 1331 cantieri aperti per il FESR (Fondo europeo sviluppo regionale); 7.066 interventi in esecuzione e ulteriori 36 avvisi in emanazione per il FSE (Fondo sociale europeo); 105.562 domande di pagamento liquidate a favore di 26.398 beneficiari per il PSR (Piano sviluppo rurale).
“Non mancano Assi che vanno nella direzione del sostegno alle imprese – spiega Arleo – ma indubbiamente, senza una programmazione incisiva sia in sede di istruttoria che di rendicontazione, gli effetti sperati possono essere tardivi o addirittura non arrivare.
All’interno dei numerosi e notevoli fondi stanziati dalla Regione Campania nel Piano Psr, oltre quello per le Pmi artigiane, diventa strategico, oggi ancor di più, valorizzare settori come il turismo e la produzione di beni e servizi, due asset fondamentali per l’economia regionale. Diventa necessario, pertanto, dare un sostegno che copra l’intero investimento delle Pmi, aiutando in maniera ancora più incisiva le imprese, evitando di obbligarle ad una percentuale di cofinanziamento, anche minima, che comporterebbe un ulteriore esborso di mezzi propri al fine di completare il piano degli investimenti.
Sicuramente l’approccio avuto nei precedenti bandi, in special modo quello artigiani nel 2018, è stato uno spartiacque tra i vecchi incentivi regionali ed un nuovo “modus operandi”, che può essere percorso per rappresentare ancora di più un aiuto alle Pmi, a maggior ragione in un momento storico come quello che stiamo vivendo. E’ quindi auspicabile, come fatto in passato, coinvolgere anche il sistema bancario, con un apposito protocollo da definire con gli istituti di credito disponibili, e prevedere un contributo a copertura totale dell’investimento, con una percentuale a fondo perduto e la restante parte finanziata a tasso agevolato, da restituire nel medio termine.
Per un efficace utilizzo dei fondi europei ed una corretta destinazione degli stessi – conclude Arleo – occorre inoltre procedere in tempi rapidi alla stesura della graduatoria di approvazione e alle relative erogazioni degli incentivi, basandosi su un sistema fondato sulle autocertificazioni. In tal modo si eviterebbero rallentamenti, mentre la garanzia di un uso appropriato delle agevolazioni verrebbe salvaguardata da un sistema di controlli successivi effettuati col dovuto rigore. Proprio nel recente passato si è dimostrato come un sistema veloce degli incentivi sia possibile ed attuabile. Oggi rappresenterebbe l’ossigeno necessario per aiutare in maniera concreta le Pmi campane”.