Lo spunto di questo libro è nato dal fatto che l’autrice abita non molto lontano dallo stretto di Barba. Su questo luogo si narrano tante storie di streghe, la mente dell’autrice per un po’ di tempo è rimasta ferma lì. E tante cose ha pensato, e ha indagato e da qui nascono queste riflessioni sulle streghe e sulle donne.
Il tema del libro diventa, la ciclicità, inizio e fine circolo che non finisce mai nella ripetizione continua microcosmo e macrocosmo. La donna è legata a questo ciclo vitale e riproduce la vita e la conserva tramite la medicina. Il libro parla di opposti che coincidono in una sintesi di conscio e incoscio. Il principio femminile comprende in se stesso l’inizio e la fine, ogni cosa e il suo contrario.
In una società patriarcale che combatte le donne, la donna viene combattuta insieme alla vita facendo trionfare l’istinto di morte. Ed è combattuta perché essa stessa può generare la vita come la morte.
In questo libro si tenta di restituire al femminile la sua antica dignità rivisitando sommariamente la storia delle donne, la persecuzione delle donne in quanto streghe o janare e mettendo in risalto l’importante funzione sociale svolta dalle donne e poi combattuta da un mondo di uomini disumanizzati che le hanno attribuito l’immagine di strega che succhia il sangue dei bambini. Si cerca di restituire alle donne, la dignità di donne di medicina studiando anche le ricette erboristiche tramandate da madre in figlia e scoprendo che queste ricette frutto dell’empirismo e impregnate di teorie mediche antiche, hanno invece dei riscontri scientifici.
Introduce e coordina Mimmo Limongiello dell’Associazione “Dialoghi per il futuro”. Interverranno la scrittrice Claudia Iandolo e il Sindaco di Altavilla Irpina dott Mario Vanni.