Se le bombe di calciomercato in questa estate tardano ad arrivare, ci pensa il Centro Ester Carioca a tenere alta l’attenzione degli appassionati al mondo del pallone della zona est della città e non solo. Il presidente Pasquale Corvino e il diesse del settore calcio Salvio Russo hanno raggiunto l’accordo con Generoso Rossi.
Un nome davvero importante per quello che riguarda la preparazione dei portieri. L’ex numero 1 di numerosi club, anche di serie A (Bari, Venezia e Siena), è pronto per questa nuova avventura sportiva: “Mi occuperò –spiega Generoso Rossi- di tutta la parte tecnica necessaria alla crescita dei giovani portieri in organico al Centro Ester. L’obiettivo, insieme all’apprendimento delle regole di gioco e delle mosse giuste per evitare i gol è il rispetto delle regole, la crescita comportamentale. Tutte cose che vanno alimentate con la passione verso il gioco del calcio che deve diventare sempre più forte”.
Non ha bisogno di grandi presentazioni Generoso Rossi. Originario di Qualiano, un passato da calciatore ed oggi titolare della scuola calcio GR1 con la quale si prodiga per scoprire nuovi talenti fra Napoli e Caserta: “Un bel lavoro quello che stanno facendo i nuovi dirigenti del Centro Ester Carioca. Ridare vita ad una struttura che ha fatto la storia dello sport napoletano e che adesso è solo all’inizio di un nuovo ciclo. Aiutare i giovani di Barra, Ponticelli e dintorni a fare sport e vivere in maniera sana è una missione importante se poi a questo si aggiungono anche i risultati dal campo allora la formula diventa veramente perfetta”.
Dura la vita del portiere. Un solista inserito in un collettivo di calciatori: “Portieri si nasce –spiega Generoso Rossi- si viene al campo già con la voglia di difendere la porta. Non siamo noi tecnici a scegliere, ma i piccoli atleti che entrano nelle varie squadre. Solo chi è stato portiere sa la grande soddisfazione che si prova nell’impedire all’avversario di trovare la via del gol. Questo è il nostro momento di gioia che andiamo a sostituire con quello dei nostri compagni che invece giocano per realizzarle le reti”.
Napoli un tempo era patria di grandi portieri. In azzurro c’è stata gente come Zoff, Castellini, Garella, Giuliani e Pino Taglialatela. Ora invece arrivano tutti dall’estero: “C’è troppa improvvisazione. Spesso e volentieri non si affida la crescita dei piccoli a chi è del mestiere ed ecco che si spiega poi come ai massimi livelli diventa sempre più difficile trovare portieri all’altezza. Il Napoli sembra aver trovato l’uomo giusto per i suoi pali. Meret può fare bene per i prossimi dieci anni”.
E magari accompagnare gli azzurri verso la fine del ruolo di eterno secondo: “Questo è l’anno buono. La Juve sicuramente partirà più lentamente. Conosco bene Sarri, mi ha allenato a Sorrento e so bene che non parte mai forte. Il Napoli deve approfittarne”.
Dopo Ferragosto sarà tempo di pensare al Centro Ester Carioca. “Per fine mese dobbiamo avere le idee chiare. Prima dell’inizio vero e proprio dell’attività devo visionare tutti i piccoli che abbiamo a disposizione in modo da stilare il programma annuale di lavoro. Ci sarà da lavorare duro ma anche da divertirsi”.