L’iniziativa sarà presentata lunedì 15 aprile, alle ore 11:30 nella casa di reclusione di Sant’Angelo dei Lombardi.
Introdurranno:
Dott.ssa Giulia Magliuolo – Direttore Casa di Reclusione “Bartolo, Famiglietti e Forgetta” di Sant’Angelo dei Lombardi
Ing. Francesco Mancini – Consorzio Tekform – Soggetto capofila
Dott. Stefano Farina – Consorzio Servizi Sociali “Alta Irpinia”
Don Rino Morra – Associazione di Volontariato “Galea”
Dott. Antonio Borea – Confcooperative Campania
Relazioneranno:
Prof.ssa Fiorenza Taricone – Docente di Pensiero politico e questione femminile Università di Cassino
Prof. Samuele Ciambriello – Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale Regione Campania
Dott. Giuseppe Martone – Provveditore dell’Amministrazione Penitenziaria della Campania
On. Rosa D’Amelio – Presidente del Consiglio Regionale della Campania
Concluderanno:
Dott. Francesco Basentini – Capo Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria
On. Chiara Marciani – Assessore alle Pari Opportunità della Regione Campania
È NEL CARCERE CHE LE DONNE TROVERANNO LAVORO
Promuovere un sistema territoriale integrato di interventi e misure che favoriscano la conciliazione tra tempi di vita e di lavoro per le donne e ne alleggeriscano i carichi familiari per sostenere la loro piena partecipazione alla vita civile. È questo l’obiettivo che si pone il progetto #liberedi…, finanziato dalla Regione Campania nel quadro dell’Accordo Territoriale di Genere, che vede coinvolti diversi soggetti sociali e istituzionali sul territorio altirpino. Tra questi il Consorzio Servizi Consorzio Servizi Sociali Alta Irpinia, il Consorzio Tekform, l’Associazione di volontariato Galea, Confcooperative Campania e la Casa di Reclusione di Sant’Angelo dei Lombardi.
Cosa c’entri il carcere altirpino è presto detto: per la prima volta in Italia una struttura dedicata alle mediazioni apre il suo sportello all’interno di una casa di detenzione, luogo dove le mogli, le mamme o le sorelle dei detenuti portano all’interno del reclusorio tutte le loro difficoltà di donne con il fardello pesante di trovare lavoro o più semplicemente di gestire la quotidianità della famiglia. Punta perciò a rinforzare l’intreccio tra politiche attive del lavoro e welfare locale.
Il previsto Concilia Point, emanazione diretta del progetto #liberedi, oltre che alle “donne in carcere loro malgrado” si rivolge ovviamente anche alle donne del territorio. A tutte è destinata una programmazione dedicata e l’attivazione di servizi e interventi gratuiti e sperimentali per conciliare tempi di vita e di lavoro, per migliorare le condizioni lavorative delle donne occupate e per favorire l’inserimento lavorativo di donne disoccupate e inoccupate.
Il target di riferimento sono donne in età lavorativa e con carichi familiari di cura, al fine di offrire loro informazioni e strumenti utili per la ricerca attiva di un’occupazione e per conciliare i tempi di vita familiare con quelli lavorativi.
Il progetto si candida, inoltre, anche per la realizzazione di luoghi di lavoro più accoglienti; di spazi di co-working destinati a donne “free lance” e/o precarie; di ascolto e consulenza per donne disoccupate o inoccupate che intendono inserirsi nel mondo del lavoro.