“Per diventare attori dovete essere mossi da qualcosa di veramente potente, perché numericamente siamo tre volte gli operai della FIAT. Nasciamo precari in un Paese che si trova a fatica sulle mappe. Studiate tutto: il doppiaggio, la televisione, il cinema, il teatro, la radio. Solo preparandovi potrete rendervi completi”. È la voce di Luca Ward a rivolgersi ai giovani dei Giffoni Movie Days – San Donà di Piave, le giornate di cinema per la scuola ideate e promosse da Giffoni Experience che per il secondo anno consecutivo hanno coinvolto anche il territorio veneto, con 16 istituti scolastici. Voce italiana di Russell Crowe ne “Il Gladiatore”, Samuel L. Jackson in “Pulp Fiction”, Keanu Reeves nella trilogia di “Matrix”, Ward ha catalizzato l’attenzione dei ragazzi, affascinando anche gli adulti. “Credete in voi stessi – ha raccomandato – quando ho iniziato il mio percorso ero l’ultimo di un esercito di esordienti. Mi sono messo a studiare, trascorrevo le serate a casa a esercitarmi con un registratore – ha continuato – bisogna avere passione e cura per quello che si fa. Voi giovani non avete i modelli che aveva un tempo la mia generazione, dagli attori ai politici. Tenete ben presente un solo punto cardine: la famiglia. Lasciatevi aiutare, indicare e sostenere”. A chi gli chiede cosa preferisca tra grande schermo, teatro, e doppiaggio ha risposto: “Sono mondi diametralmente opposti. Per me il palcoscenico resta primario, lo dico anche a chi vorrebbe intraprendere questo mestiere strano, anomalo e difficile. Puoi definirti attore solo se sei nato sul palco. Il teatro è formazione. Si parte da lì e poi ci si specializza nei vari settori. Certamente l’emozione vince su tutto, perché quando si apre il sipario ci siete voi, il pubblico”. L’amore per il doppiaggio resta comunque forte: “L’unico settore dello spettacolo che non ha compromessi – ha spiegato – devi saperlo fare, non conta l’estetica. Questo non vale né in televisione, né al cinema e purtroppo anche in teatro iniziano ad adattarsi. L’abilità sta tutta nel rendere al meglio il lavoro dell’attore ed è molto difficile far stare il nostro labiale sugli interpreti americani”. Sul cinema italiano ha poi aggiunto: “Avevamo un parco d’attori fortissimo, non c’è stato un ricambio e questo ha causato un grande gap al nostro Paese. In passato bisognava scegliere i migliori talenti per non sbagliare, poi la politica ha messo le mani anche sul cinema, rovinando tutto quello che ha incontrato. Eravamo i primi al mondo, ora siamo al 176° posto per incassi. A Cinecittà si giravano 200 film l’anno, oggi non si muove più nulla. È tutto chiuso ed è terribile. Mi piacerebbe rivedere il cinema italiano com’era cinquant’anni fa. Il cinema e l’arte devono essere liberi”.
Non sono mancate infine le curiosità sul suo rapporto con piattaforme come Facebook e Instagram: “Ho visto tanti colleghi derisi sui social a causa delle proprie scelte. Prima di criticarli bisognerebbe capire che sono persone: hanno mutui da pagare e problemi come tutti. I social sono un mezzo importante che bisogna usare con saggezza”. Proprio il rapporto delle giovani generazioni con i social network ha fatto da filo conduttore alla masterclass delle giovani attrici Angela Fontana, Denise Tantucci e Blu Yoshimi, protagoniste di “LikeMeBack” per la regia di Leonardo Guerra Seràgnoli. Un teen-drama che usa il pretesto della vacanza in barca di tre amiche per creare un mini ‘sistema social’, isolato all’esterno e pronto a implodere a causa dell’ossessione per questo mezzo.
“Fare questo film ha significato mettersi a nudo completamente, spogliarsi fisicamente e mentalmente ed entrare in un mondo sconosciuto. Questa promiscuità fra reale e virtuale, tra persona e personaggio, è stato il modo più efficace per trovare in questo film uno specchio della nostra generazione”. Le tre attrici, tutte classe 1997, avevano come traccia una sceneggiatura molto esile, poi riempita grazie alla loro interazione sulla barca e alla creazione di un profilo Instagram gestito insieme durante la lavorazione. A chiudere la giornata il workshop “Sulle spalle dei giganti – Storie di uomini e donne che hanno cambiato la storia” promosso da Invent For You. Alla serata hanno preso parte il dottor Pietro Lombardo, l’attore e doppiatore Luca Ward e il direttore di Giffoni Experience Claudio Gubitosi. “Da 49 anni le più belle migrazioni del mondo sono a Giffoni, un’idea che non smette di meravigliare me per primo – ha raccontato Gubitosi – Succedono grandi cose a Giffoni, dove promuoviamo 540 attività durante l’anno. Sento la responsabilità di centinaia e centinaia di ragazzi. La Multimedia Valley ospiterà i giovani che hanno voglia di esprimere la propria creatività. Cooperiamo in 32 nazioni. Siamo presenti in 14 regioni d’Italia e con orgoglio anche a San Donà di Piave, il mio fiore all’occhiello. Siamo entrati in punta di piedi, con rispetto, per trovare la meglio gioventù”. Anche Luca Ward nel suo intervento ha ricordato uno dei suoi incontri a Giffoni: “Nel 2010 sono stato per la prima volta a Giffoni, davanti a 800 ragazzi. Non sarei più andato via davanti alle loro domande intelligenti che spaziavano a 360 gradi. Nulla di simile mi era mai capitato in altri Festival o conferenze stampa. La dimostrazione di quanto Giffoni sia un contesto all’avanguardia che mette al centro i giovani”.