Venerdì 15 dicembre alunni e docenti dell’IPPSEOA “Rossi-Doria” si confronteranno sul tema della cucina e delle parole del cibo nelle opere di Eduardo De Filippo. All’evento, che si svolgerà alle ore 11 nella sala convegni della sede centrale di via Filippo Visconti, parteciperà il professore Nicola De Blasi, conoscitore esperto del grande artista napoletano (insieme a Paola Quarenghi ha curato l’edizione critica dell’intera produzione teatrale pubblicata nei “Meridiani” della Mondadori). Nelle commedie eduardiane ci imbattiamo spesso in scene ambientate attorno alla tavola, luogo che diventa punto d’osservazione privilegiato per comprendere le inquietudini non solo del microcosmo familiare ma pure della stessa umanità: “In ‘Sabato, domenica e lunedì’– scrive ad esempio il professore- il ragù domenicale diventa sintomo di una crisi per singoli individui di questa famiglia che sin dal sabato, per quanto inconsapevolmente, si danno da fare per ‘intossicarsi’ (‘rovinarsi’) la domenica. Nella mancata corrispondenza tra le aspettative e la conclusione del pranzo si compie un fallimento di un rito conviviale collettivo, come già in ‘Natale in casa Cupiello’ o in ‘Napoli Milionaria!’ Ma si pensi anche al pasto mancato nell’inizio di ‘Mia famiglia’ (e per analogia vengono in mente i pranzi ripetutamente interrotti che si vedranno nel film ‘Il fascino discreto’ della borghesi di Luis Bunuel, del 1972)”. Nel suo ultimo saggio (“Eduardo”, Salerno editrice) De Blasi ci ricorda giustamente che il grande attore “è stato anche un grande autore teatrale. Le sue opere non sono manifestazione di un folclore cittadino, né si riferiscono solo a un ambito locale e tradizionale ma, anche nel chiuso di un ambiente domestico collocato in una precisa dimensione geografica (e storica), portano in scena temi dalla portata universale”. Ecco perché ad un artista geniale come lui non sono sfuggite le emozioni e le lezioni di vita offerte dal cibo e dalla tavola.