Torna la musica cantautorale proposta dal collettivo Be Quiet al teatro Piccolo Bellini (via Conte Di Ruvo, 14) e va in scena domani con il primo appuntamento a partire dalle ore 21. Sul palco la poesia in musica di Nicola Dragotto che al suo repertorio, proveniente dal teatro canzone, aggiungerà brani tratti dal suo recente lavoro discografico “L’ultima causa”, prodotto dalla Polosud Records e arrangiato dal giovane maestro Giovanni Block, che non è l’elogio alla folgorata carriera forense dell’artista, ma la cultura, l’isola che c’è ancora, seppur cancellata dalle mappe perché vittima di un’amnesia collettiva. La performance vedrà come compagni di viaggio Mariella Pandolfi (pianoforte), Erasmo Petringa (violoncello), Bruno Tomasello (sax) e Mari De Jesus Correa (reading).
“Ghiandole surreali” è, invece, il titolo dello spettacolo di Luciano Labrano che presenterà al pubblico canzoni composte da ragazzo tra il 1978 e il 1985 e in cui prevale lo stile demenziale delle scuole cabarettistiche di quegli anni. Non c’è la battuta facile, la parodia o il dialetto napoletano (tranne in un brano) ma prevalentemente giochi di parole e assonanze linguistiche che sfociano in libere associazioni. Un concerto di musica e ironia che fa del nonsense la sua forza. I testi sono messi in musica con l’intento di creare un contrasto, soprattutto tra l’assoluto stile surreale e le melodie e le armonizzazione classiche, a volte anche evocative di musica antica.