Si è svolta ieri sera, alle 18:40, con un elegante ritardo di dieci minuti sulla tabella di marcia, la conferenza stampa di presentazione di Poly, la stampante 3D piccola, portatile, ecosostenibile e a batteria, e che può stampare perfino cioccolatini. Questa bella storia tutta irpina è stata raccontata ieri dai suoi creatori, i giovanissimi 3DRap, tutti presenti in sala a portare la propria esperienza di freschissima start up innovativa, che a solo un anno esatto dall’apertura del proprio negozio virtuale (Novembre 2016) oggi vanta clienti in 70 paesi del mondo. A moderare l’incontro c’era Riccardo Cannavale, che ha introdotto i ragazzi e il progetto come una bella storia, una di quelle belle pagine che si sta scrivendo in questa nostra bistrattata provincia a cui, di tanto in tanto, raramente ahimè, ci capita di assistere. Per conto della CNA Avellino è intervenuto Nello Antonio Valentino, raccontando del primo incontro con questo gruppo di giovani ingegneri irpini e di come proprio durante quel primo incontro, Castellarte 2015, sia nata questa sinergia poi divenuta collaborazione tra loro e il giovane designer, Adriano D’Elia, che è entrato a far parte del team proprio in quell’occasione. È stato così che il team è stato spinto a partecipare a Technology Hub, e a capire che bisognava investire nella Poly e farsi conoscere per un progetto tanto piccolo quanto gigante. Presente in sala anche Mario Schiano, di Schiano Biciclette, che ha raccontato come è nato il proprio ruolo di azienda supporter dell’iniziativa, e di come a colpirlo, prima ancora del progetto, siano stati i volti e l’entusiasmo di questi ragazzi. La parola è poi passata a loro, che si sono divisi spazio e tempi come sempre fanno in perfetto equilibrio e organizzazione. Davide Cervone, Domenico Orsi, Giovanni Di Grezia, Beniamino Izzo, Antonio De Stefano e Adriano D’Elia hanno raccontato com’è nata la Poly, la storia del progetto e l’idea di lanciare il crowdfunding su Kickstarter, una piattaforma di raccolta fondi internazionale attraverso la quale chiunque può donare una somma (qualunque cifra, anche 1€) a supporto del progetto e partecipare così alla realizzazione di una prima produzione della stampante.
La serata è stata intensa, ricca di contenuti, e infatti non sono mancate domande e curiosità. Ci si chiede che tipo di influenza abbiano avuto un ambiente come la Campania, l’Irpinia, il piccolo borgo di Capocastello, su un progetto del genere, con una situazione burocratica che non incoraggia ma che spesso osteggia l’ imprenditoria. L’ostilità circostanziale a quanto pare è stata presa e incanalata da questi giovani, che l’hanno resa motore e spinta per la propria creatività. Come ha sottolineato Giovanni, alla fine, la mancanza di mezzi semplici e di capitale economico è stata forse parte della ricchezza del progetto, in quanto ha rappresentato uno stimolo per l’ingegno, la ricerca, l’imprenditorialità e l’acquisizione di consapevolezza durante il percorso. “Dovevamo scegliere se lamentarci o fare a qualcosa, e abbiamo scelto di fare”, ha sintetizzato Domenico, meritandosi gli applausi di tutto il pubblico in sala.